Roma

Criptovalute, il maxisequestro nella Capitale: ecco come riciclavano i soldi

Al vertice dell'organizzazione c'era un cinese che aveva messo in piedi artifici contabili per mezzo milione di euro

I Carabinieri della Sezione Criptovalute del Comando Carabinieri Antifalsificazione monetaria unitamente a quelli del Nucleo operativo della Compagnia Carabinieri Roma-Eur, hanno eseguito un’ordinanza dispositiva di misura cautelare coercitiva personale emessa dal Giudice per le Indagini preliminari del Tribunale di Roma, nei confronti di un uomo cinese, domiciliato nel comune di Frascati.

 

Il cinese è gravemente indiziato dei delitti di esercizio abusivo di attività finanziaria e offerta al pubblico di servizi di investimento, e impiego in servizi finanziari speculativi (criptovalute) di utilità provento di reato, attraverso l’acquisto di criptovalute e riciclaggio avendo provveduto a sostituite e trasferire , con investimento in moneta virtuale somme di danaro provento di delitto , tali da garantire l’anonimato.

Le indagini

La complessa attività investigativa, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma in particolare del gruppo dei reati gravi contro il patrimonio e del gruppo che tratta i reati contro l’economia, è stata avviata nel 2023 e trae origine dal costante monitoraggio dei canali Telegram e Instagram, luoghi virtuali dove era stato individuato un soggetto di nazionalità cinese, localizzato in Roma, che proponeva lo scambio di grandi somme di contante in cambio delle più diffuse criptovalute e viceversa, attraverso incontri di persona. Nel corso delle attività tecniche emergeva che il soggetto, avendo importanti disponibilità di denaro cash, poteva eseguire scambi di euro in criptovalute   anche per oltre 100.000,00 euro per singola transazione.

Gli accertamenti

Gli accertamenti e le specifiche attività di tracciamento sulla blockchain delle transazioni, nonché le attività di Osint (Open Source Intelligence) svolte dai reparti dell’Arma dei Carabinieri, hanno consentito di identificare il soggetto, ben conosciuto nelle community delle Criptovalute, tanto da farsi intervistare in un’occasione pubblicamente, durante l’evento “Blockchain Week” a Roma. In quella occasione, ma anche nella sua home page di propaganda l’indagato si definiva “Bancomobile Decentralizzato disponibile 24 ore su 24 ” e mostrava il proprio bigliettino da visita affermando che “poteva comprare e rivendere qualsiasi tipologia di criptovalute” poiché si riteneva un “promotore decentralizzato”.

Gli indizi

Gli elementi raccolti hanno indirizzato le indagini verso specifici wallet di criptovalute ed Exchange centralizzati. Dall'analisi dettagliata condotta dai militari, è emerso che l'indagato ha movimentato la somma di 8.800.000,00 euro dal 2021 a oggi, con un numero di movimentazioni e scambi superiore a 3000, percependo una commissione per ogni transazione compresa tra il 5% e il 10%. L'attività veniva svolta in totale assenza di qualsiasi controllo previsto dalla normativa antiriciclaggio e senza le necessarie autorizzazioni, garantendo ai clienti l'anonimato in cambio di commissioni notevolmente più elevate rispetto a quelle degli exchange autorizzati, i quali applicano commissioni fino a 100 volte più basse.

I sequestri

Nel corso dell’esecuzione della misura, i Carabinieri hanno inoltre eseguito un sequestro preventivo di Criptovalute per un importo pari a circa 600.000,00 euro, nello specifico di Bitcoin, Usdt, Ethereum e Matic e sono stati sequestrati inoltre 6 dispositivi cellulari, 2 notebook e 8 carte di credito.Si tratta del più grande sequestro di Criptovalute eseguito fino ad oggi dall’Arma dei Carabinieri.