Roma
Crisi Atac, maxi debito e conti in rosso: stop ai lavori sulla Roma-Lido
Ultimatum dei creditori, a rischio il futuro di migliaia di pendolari
di Massimiliano Martinelli
Atac non paga i lavori della Roma-Lido, maxi debito da oltre 800mila euro: si fermano i cantieri. A rischio le stazioni di Acilia Sud e Tor di Valle.
Continua la crisi senza fine della municipalizzata più indebitata della Capitale, che, dopo la recente multa dell'Antitrust, deve fare i conti con la Italiana Costruzioni Spa, società appaltatrice dei lavori su due stazioni della Roma-Lido. Acilia Sud e Tor di Valle sono infatti da tempo al centro di diverse opere di ammodernamento che, tra un ritardo e l'altro, si sarebbero dovute concludere diversi anni fa. Ora, al consueto espandersi dei tempi, si aggiunge il conto salatissimo presentato dalla società edile, che vanta nei confronti di Atac un credito maggiore di 800mila euro. Pagamenti mancati accumulati nel corso del tempo, sui quali Italiana Costruzioni non intende più fare sconti. Attraverso una nota, datata 1 agosto, la società ha fissato infatti al 21 agosto la deadline definitiva per saldare i pagamenti arretrati, per ora ignorata da Atac. Un ultimatum oltre il quale Italiana Costruzione sospenderà i lavori, lasciando incompiuti i cantieri di Acilia Sud e Tor di Valle. Una situazione limite nel quale, come spesso accade, a farne le spese sarebbe i pendolari della Roma-Lido, già tra le ferrovie peggiori di tutta Italia. Ad aiutarci a capire meglio le dinamiche di questo stop e i possibili scenari c'è Maurizio Messina, presidente del comitato Roma-Lido: “Sappiamo che la Regione ha sbloccato i finanziamenti, ma non cosa farà Atac. I lavori dovevano essere conclusi da almeno 2-3 anni, ma ora possiamo solo attendere. Le conseguenze? La situazione della stazione di Tor di Valle è critica ma sopportabile, mentre quella di Acilia Sud resterebbe chiusa. Anche se i lavori dovessero finire nel 2018 la stazione non sarebbe infatti fruibile, mancano parcheggi, ponti e infrastrutture. Il grosso dei pendolari arriva da Dragona, ma non potrebbero raggiungere la stazione senza cavalcavia e collegamenti”.
Il destino di migliaia di persone, già stipate in mezzi preistorici e fatiscenti, è così legato a quello di Atac, che fino ad oggi si è rintanata dietro un religioso silenzio. Mentre la municipalizzata affoga nei debiti arriva così l'ennesimo affondo dei creditori, che questa volta potrebbe rivelarsi fatale per l'azienda e per tantissimi pendolari.