Roma

Crisi di Governo, con Salvini premier la Raggi trema. Pd: “Se cade noi pronti”

Il capogruppo in Campidoglio Pd Pelonzi: “Il Governo non ha fatto nulla per Roma. La sua fine un bene per la città”

di Federico Bosi

La crisi di Governo si abbatte sul Campidoglio: con un Matteo Salvini premier, la poltrona della Raggi sarà la prima a tremare. Ed in cado di caduta della Giunta M5S, il Pd è pronto a riprendersi la città.

 

Ufficializzata la rottura dell'alleanza Lega-M5S, il leader del Carroccio Salvini punterà prima a Palazzo Chigi, poi al Campidoglio. Ma il Partito Democratico non starà a guardare: parla ad Affaritaliani Antongiulio Pelonzi, capogruppo del Pd capitolino.

Pelonzi, che ripercussioni avrà la crisi di Governo su Roma?

“Avrà solo conseguenze positive, perché l'esistenza in vita di questo Governo per Roma non è significata nulla. Nessuna iniezioni di liquidità, nessun avvio di un percorso per aumentare i poteri di Roma Capitale, nessuna novità in materie specifiche come gli alloggi Erp, il nulla più totale. Questo è anche dovuto ad un sindaco incapace di farsi sentire ai piani alti ed al fatto che il Governo è più a trazione leghista che pentastellata. La fine di questo Governo apre un futuro migliore per Roma”.

La Raggi resisterà in Campidoglio anche senza Di Maio al Governo che le compirà le spalle?

“Io credo che i problemi futuri della Raggi saranno legati ad una dinamica politica interna. Con la caduta del Governo si aprirà una lotta interna tra chi vuole Di Maio leader e premier, tra cui la Raggi, e chi invece non ha giudicato in maniera positiva la sua gestione e vuole un cambio di rotta all'interno del Movimento. La Giunta Raggi è probabile che si dividerà tra i pro e contro Di Maio ed ecco che si presenterà una Giunta zoppicante. La Raggi già è tenuta in piedi da una maggioranza di 24 voti, il minimo indispensabile. Al primo sussulto interno, la sua legislatura finirà”.

Cosa comporterebbe in Campidoglio un Salvini premier? Si sa che Roma è un suo pallino...

“Salvini premier spingerebbe per una crisi del Campidoglio. Da altre parte un Salvini capo del Governo aprirebbe seriamente il problema dei conflitti sociali, come quello sugli sgomberi. Sono 25 gli immobili in lista a Roma ed all'interno vivono 11.000 persone. Con Salvini sarebbe la fine. Noi diciamo sempre alla Raggi di fare un favore alla città e di andarsene, con una nuova giunta tutto sarebbe migliore. Solamente ora la Raggi è diventata la paladina dei diritti, ma solo a parole. Baobab e casa delle notte ne sono da esempio”.

Il Pd su Roma è pronto in caso di caduta della Raggi?

“Il Pd è pronto. A fine settembre, indipendente da quello che succederà al Governo, presenteremo le nostre ricette per porre fine problemi attuali ed un piano per il futuro. Per la prima volta presenteremo prima il programma e poi l'interprete. Su Roma serve coalizione ampia, con forze civiche e politiche. Una coalizione di sinistra tutta unita verso il Campidoglio”.

Nel caso invece restasse tutto invariato, il Pd continuerà ad essere il primo partito dell'opposizione oppure cercherà il dialogo con l'M5S?

“È pressoché impossibile dialogare con l'M5S perché quello della Giunta Raggi è un M5S di centro destra con visioni e scelte opposte alle nostre. Piuttosto il Pd è pronto a spiegare agli elettori delusi dell'M5S, quelli che si sono resi conti di quale sia il loro vero volto. Noi spiegheremo agli elettori pentastellati di sinistra che c'è di nuovo in campo una sinistra forte e con idea chiare”.