Roma

Crisi, gli architetti sono alla fame. Allarme per contributi e sanzioni

Di Massimiliano Fuksas ce n'è uno solo. Se per lui Eur spa ha staccato un assegno da 20 milioni di euro per onorare il contratto di progettazione della Nuvola (poi osservato dalla Corte dei Conti e definito "spropositato"), migliaia di architetti sono alla fame. La crisi non morde solo operai e impiegati ma è arrivata a toccare anche i professionisti. Quei laureati che un un tempo erano considerati privilegiati.
L'allarme lo lancia Antonello Palmieri, architetto e docente, già vicepresidente del comitato delle stima dell’Azienda per il mercato immobiliare e consigliere di Tecnoborsa. Dice Palmieri: "La crisi non ha risparmiato nessuno. La categoria degli architetti è fra le più colpite in assoluto. Non mi riferisco ovviamente alle Archistar, ma a migliaia di bravi e sconosciuti liberi professionisti che operano - quando c’è da lavorare - lontano dalla ribalta. Purtroppo moltissimi colleghi dell’Ordine di Roma e provincia (16mila iscritti, il più grande d’Italia) risultano inattivi a causa della contrazione della richiesta. Nonostante ciò, sono costretti a sborsare la quota annuale di tremila euro all’Inarcassa, la Cassa nazionale di previdenza e assistenza. Pur avendo zero reddito. Se non pagano vengono sanzionati e rischiano di perdere la pensione e i versamenti effettuati nel corso degli anni. Se, invece, per rimanere in regola, ricorrono a un prestito, arriva loro l’immediato accertamento del fisco. Siamo all’emergenza".
"Invece di agevolare l’esercizio della professione, la Cassa di previdenza assoggetta gli architetti a un regime di pagamento dei contributi e a sanzioni pecuniarie, a prescindere dalle difficoltà di incasso dovute alla perdurante crisi economica, peraltro senza possibilità di compensazione con i crediti fiscali maturati. È evidente la necessità di una revisione dell’attuale gestione di Inarcassa", ha spiegato. "In questa ottica ritengo necessari due provvedimenti. Il primo: un periodo moratorio di sospensione dei contributi da parte degli iscritti con comprovata condizione di mancato incasso delle parcelle. Il secondo: l’istituzione di un fondo compensativo di tutela economica degli architetti, con finalità di sostegno delle posizioni deboli, sulla linea di quanto attuato da altre categorie professionali", ha concluso Palmieri.