Roma
Crisi Ucraina, turismo in ginocchio: l'ennesimo colpo all'economia di Roma



I ministri Garavaglia e Orlando al capezzale di Roma Capitale. Gualtieri: “Meno 80% di presenze, già chiusi 400 hotel su 1200”. E con la crisi ucraina...
Un sindaco, quello di Roma; due ministri, Orlando e Garavaglia di fronte ad una città come Roma piegata dalla fine di un'economia: quella del turismo. Il dopo Covid, restrizioni, crollo delle viste e calo della domanda interna ha prodotto una città in ginocchio.
Ma a far tremare le gambe ad una città che prova a rialzare la testa dopo la pandemia, ora anche la ciri Ucraina, con la guerra alle porte d'Europa che avrò inevitabili contraccolpi anche sull'Italia. E tanto per cambiare su Roma.
I numeri del dramma Roma
I numeri li dà il sindaco Roberto Gualtieri, nel corso del Consiglio comunale straordinario, aperto anche ai rappresentanti del Governo: “Nel 2021 a fronte di una calo delle presenze, rispetto al pre Covid, nel paese del 36% a Roma il calo è stato dell'80%. Basti pensare che oggi su 1200 hotel 410 sono chiusi, basti pensare alle procedure di licenziamento in corso in numerosi hotel, 160 lavoratori allo Sheraton, 47 Majestic, 41 Cicerone, 51 Ambasciatori Palace. Siamo di fronte ad una situazione drammatica che i venti di guerra rendono ancora più preoccupante’’.
"Dal Governo misure insufficienti"
“Basti pensare”, ripete Gualtieri che perde il sorriso naturale che lo accompagna. “Basti pensare” che fuori dal Campidoglio i dipendenti degli hotel con le porte sbarrate, chiedono soluzioni. E al Governo la Giunta Gualtieri chiede aiuto, aiuto serio: “’Noi abbiamo convocato questo Consiglio sulla base di un assunto: siamo di fronte alle riaperture, alla ripresa ma tuttavia l'impatto sulla città di Roma è così forte che affidarsi esclusivamente, dopo questa fase di misure di sostegno pur importante, alla ripresa sarebbe non sufficiente. A maggior ragione oggi di fronte a questo scenario internazionale le nostre preoccupazioni si rafforzano. Sappiamo che il Governo ha varato in questi ultimi anni e mesi misure importanti di supporto all'economia e al settore turistico. A questo si sono aggiunti anche interventi strutturali molto significativi, mi riferisco alla riforma degli ammortizzatori sociali, anche nell'ultimo decreto sono presenti misure di sostegno, a partire anche dal prolungamento della cassa gratuita. Tuttavia per una città d'arte e per Roma di fronte a questi numeri queste misure non sono sufficienti”.
Messaggio forte e chiaro, ribadito con durezza dall'assessore Alessandro Onorato: “Al ministro Garavaglia avrei voluto dire che se il turismo nel 2020 ha perso in media in Italia il 35%, a Roma ha perso l’80%. Troppo facile limitare il ragionamento dicendo avete ricevuto poco meno del 10% degli aiuti, poco meno del 10% per la Capitale d’Italia che ha perso il triplo delle presenze e merita una attenzione almeno il triplo del resto d’Italia. Non sarebbe un favoritismo, sarebbe il giusto. L’ultimo decreto del 29 gennaio è stato purtroppo insufficiente ad aiutare davvero il sistema turistico romano".
La prima soluzione è la classica romanella: un tavolo istituzionale con Governo e Regione Lazio, intorno al quale il Comune di Roma siederà col cappello in mano: servono soldi per sostenere l'occupazione e servono soldi per attrarre i turisti. Ma col mondo che passa dalla pandemia alla guerra, la soluzione pè lungi da essere individuata. E così Roma si prepara a subire il vento della guerra.