Roma
Cucchi, il giorno del giudizio per i Carabinieri. In Cassazione l'ultimo atto
La Cassazione: "Dichiarare inammissibili i ricorsi dei carabinieri Mandolini e Tedesco". Assente Ilaria: "Non ce la faccio più"
Caso Cucchi, ultimo atto. E' attesa la sentenza della Cassazione sulle posizioni dei tre carabinieri imputati nel caso della morte del ragazzo romano. Dichiarare inammissibili i ricorsi presentati dalle difese contro le condanne di Appello bis nei confronti del maresciallo Roberto Mandolini e del carabiniere Francesco Tedesco per falso.
Questa la richiesta del sostituto procuratore generale della Cassazione Antonietta Picardi al termine della requisitoria davanti ai giudici della prima sezione penale chiamati a esprimersi sulla condanna a tre anni e sei mesi per Mandolini, all'epoca dei fatti comandante della stazione Appia, e sulla pena di due anni e quattro mesi comminata a Tedesco, il militare che con le sue dichiarazioni ha fatto riaprire le indagini sulla morte di Cucchi.
Il verbale
Un Appello bis che era stato disposto proprio dalla Suprema Corte nell'ambito dell'udienza con la quale era stata resa definitiva la condanna a 12 anni di carcere per i carabinieri Alessio Di Bernardo e Raffaele D'Alessandro accusati di omicidio preterintenzionale. "Tutta la requisitoria si basa sul dato che Mandolini era a conoscenza di cosa è avvenuto quella sera", ha sottolineato in aula il sostituto procuratore generale della Cassazione. Il pg nelle scorse settimane aveva già depositato una requisitoria scritta in vista dell'udienza di oggi in cui aveva evidenziato come "il non aver riportato nel verbale di arresto i nomi dei due carabinieri (Di Bernardo e D'Alessandro, ndr) non solo è un dato incontestabile, ma sicuramente rappresenta uno degli elementi da cui partire per evidenziare una volontà omissiva della loro presenza".
La requisitoria
"Non si può che concludere per la consapevolezza di Mandolini della partecipazione dei due carabinieri in borghese all'arresto; ovvio l'argomentare conseguenziale: avendo redatto tutti i verbali alla fine della serata è evidente che egli abbia omesso quanto era a sua conoscenza, indifferente alle norme codicistiche in tema di redazione di verbale di arresto e del suo contenuto". "Si può concludere quindi che la condotta contestata non integra un falso innocuo - aveva riportato il pg nella requisitoria scritta - poiché l'infedele attestazione dei nominativi di coloro che hanno partecipato all'arresto è certamente rilevante ai fini del significato dell'atto e ha avuto un considerevole impatto sulla funzione documentale dello stesso, soprattutto perché redatto nella piena consapevolezza che dovesse evitarsi di far conoscere all'autorità giudiziaria la presenza di altre e diverse persone al momento dell'arresto".
Ilaria Cucchi assente
Assente la sorella di Stefano Cucchi, Ilaria. Non c'è una revoca formale della costituzione di parte civile ma nell'udienza davanti ai giudici della prima sezione penale della Cassazione, che vede imputati il maresciallo Roberto Mandolini e il carabiniere Francesco Tedesco accusati di falso, Ilaria Cucchi e il suo legale, l'avvocato Fabio Anselmo, non sono presenti. "Non ce la facevamo più. Non credo che la giustizia abbia ancora bisogno di noi. Dovrà fare comunque il suo corso - dice Ilaria Cucchi - Ci siamo fatti carico di 14 anni di processi, 16 gradi di giudizio e oltre 160 udienze. Credo che lo sforzo che ci è stato imposto sia disumano ed ampiamente sufficiente. Ringrazio il sostituto procuratore generale della Cassazione Antonietta Picardi per il suo lavoro che mi fa capire ancora una volta che ha senso credere nella giustizia".