Roma
Cuccioli di cane uccisi affogati. Orrore, animalisti: "È emergenza randagi"
I piccoli trovati senza vita a Piglio. Alleanza Popolare Ecologista: “L'uso della violenza per risolvere emergenza randagismo è intollerabile”
Cuccioli di cane di razza maremmana trovati morti in una fontana nel Comune di Piglio, provincia di Frosinone. È emergenza randagismo: gli animalisti si scagliano contro i ministri M5S Bonafede e Costa, rei di non aver mantenuto le promesse fatte in campagna elettorale sul tema “reati ai danni di animali”.
“Due cuccioli simil maremmano sono stati affogati nelle acque gelide di un fontanile del comune del Piglio. L’uccisone è avvenuta davanti ai loro due fratellini che li hanno vegliati per ore. I corpi esanimi sono stati rinvenuti questa mattina lungo la strada che conduce verso gli Altipiani di Arcinazzo”, scrive in una nota Rinaldo Sidoli, portavoce di Alleanza Popolare Ecologista (Ape).
“L’uso della violenza – prosegue Sidoli - per risolvere, con un macabro e inaccettabile fai-da-te, l’emergenza randagismo è un fatto di una gravità inaudita che non possiamo tollerare. La polizia locale è stata informata dei fatti. Rimaniamo in attesa che i Carabinieri del luogo avvino un’indagine per arrivare agli autori del macabro gesto. Nei mesi precedenti abbiamo ricevuto diverse segnalazioni da parte di cittadini per la presenza di animali vaganti sul territorio, che a loro dire, rappresenterebbero un pericolo di sicurezza e un problema di sanità pubblica”.
Poi l'appello ai Comuni: “Invitiamo i comuni del Piglio e di Arcinazzo Romano a rispettare la Legge Regionale 21 Ottobre 1997, n. 34 in materia di prevenzione del randagismo. Siamo fermamente convinti che per contrastare il maltrattamento degli animali sia necessario avviare con urgenza un piano di sterilizzazione al fine di ridurre il fenomeno delle nascite incontrollate e il sovraffollamento nei canili”.
“Questo ennesima barbarie nei confronti di esseri indifesi - conclude Sidoli - conferma una volta di più l’urgenza di inasprire le pene previste dal codice penale per i reati in danno agli animali. Uccidere in maniera sadica degli esseri di qualche settimana evidenzia la pericolosità sociale dell’individuo. Ricordiamo che i sindaci hanno l’obbligo di tutelare l’incolumità dei loro cittadini a quattro zampe. Pertanto ci auguriamo che si costruiscano parte civile in un procedimento penale. È arrivato il momento che il legislatore si faccia promotore di una iniziativa forte su un tema trasversale alle forze politiche. Chiediamo al Ministro della Giustizia, Alfonso Bonafede e al Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, di tenere fede agli impegni assunti di fronte a milioni di cittadini. È giunto il tempo che la politica e le istituzioni passino dalle parole alle iniziative concrete”.