Roma

Cultura, fine della crisi. Nel Lazio si spende di più per cultura e spettacoli

Federculture: “Crescita per siti archeologici e i musei statali, zoppicano però quelli capitolini. Ma Roma resta protagonista”

Dopo anni di immobilismo, cresce la spesa delle famiglie laziali per cultura e spettacoli. Lo afferma il Rapporto Annuale di Federculture sui dati raccolti nel 2015, che colloca il Lazio a metà classifica tra tutte le regioni italiane, con una spesa di 120,25 euro per nucleo familiare.


Un dato comunque inferiore alla media nazionale di 126,41 euro e a quello del Centro Italia di 128 euro.
Nel settore dell'intrattenimento, gli spettacoli dal vivo piacciono di più in tutta la regione (+7,8%) e nella Capitale (+7,6 %). Cala, però, il settore concerti e mostre, sia a livello cittadino (-2%), che dell'intero Lazio (-9%).
Pagella positiva anche per le performance degli istituti statali presenti nel Lazio, come musei, monumenti e aree archeologiche, che nel 2015  hanno interessato circa 20 milioni di visitatori, il dato più alto di sempre, anche per gli introiti, che lo scorso anno sono stati di 65 milioni di euro. Non promossi, invece, i musei capitolini, che invece rispetto al 2013 perdono in affluenza il 4% del pubblico, fermandosi a 1,4 milioni di visitatori. Bisogna, però, essere un po' più clementi con Roma: dalla sua costituzione, il sistema museale civico romano ha comunque dimostrato un’ottima capacità di sviluppo dell’offerta culturale e conseguentemente della capacità di attrarre pubblico. In 15 anni, infatti, i visitatori sono più che raddoppiati.


Complessivamente, Roma continua a essere un'attrazione insostituibile per gli amanti della cultura. Da sola, la Capitale attrae l'86% dei visitatori dei musei regionali, oltre 17 milioni e incassano il 93% degli introiti. In generale, tutti i musei comunali, inclusi quelli della rete civica, sono in sofferenza rispetto a quelli statali: il Macro, ad esempio, dimezza gli ingressi (-42%), accompagnato da Ara Pacis e Musei Capitolini in caduta rispettivamente del 29% e del 27%.
Ma, l’analisi delle performance delle singole strutture non solo della rete civica, evidenzia una sofferenza dei musei comunali che a differenza di quelli statali perdono visitatori, con picchi negativi anche molto significativi come quelli del Macro che quasi dimezza gli ingressi, -42%, e dei Capitolini e del Museo dell’Ara Pacis che ne perdono rispettivamente il 27 e il 29%. Passo lento anche per i Musei Vaticani, che avanzano con un timido 19% in più.
Nel generale contesto di crescita del turismo nel 2015 a Roma si sono registrati quasi 14 milioni di arrivi e 34 milioni di presenze, valori entrambi in crescita sull’anno precedente rispettivamente del 4% e del 3,6%. Merito degli stranieri, che rappresentano il 60% dei flussi turstici della Capitale. Bisogna tenere conto che il turismo romano rappresenta il 330% del totale delle città d'arte e il 10% dell'intero turismo nazionale.
Su scala nazionale, però, bisogna segnalare un grande traguardo. La generale crescita della spesa delle famiglie italiane per cultura e ricreazione (67,8 miliardi di euro) nel 2015 ha permesso, finalmente, di recuperare buona parte di quanto perso con la crisi drastica del 2012/2013.