Roma
Da Aprilia ad Amatrice per cercare il collega morto. Dramma nella Polizia
Ezio Tulli, sovrintendente della Polizia di Stato in servizio ad Aprila è morto nelle case popolari dove abitavano i suoceri
dal nostro inviato
Valentina Renzopaoli
AMATRICE - Sei agenti da Aprilia e il comandate di Latina nel paese terremotato per cercare i resti del collega scomparso con la famiglia ad Amatrice dove era in vacanza. Trovano, un paio album di immagini piene di neonati e foto di famiglia, la giacca blu della divisa intrisa di cemento polverizzato, e poi la patente con il nome, il cognome e il suo volto.
Ezio Tulli, sovrintendente della Polizia di Stato in servizio ad Aprila è morto qui, in piazza Agostino Sagnotti, nelle case popolari dove abitavano i suoceri, ridotte ormai in cumuli disordinati di materiale informe.
Aveva 43 anni. Insieme a lui sono morti i figli di 12 e 14 anni, la suocera e il suocero, anche lui poliziotto in servizio ad Amatrice. Solo la moglie si è salvata, catapultata fuori dal terzo piano del palazzo. Pure lei è un'agente di polizia e lavora al commissariato di Cisterna.
A cercare tra le macerie e i sassi ci sono i suoi colleghi: sei poliziotti di Aprilia che erano in ferie e sono rientrati appositamente per venire qui ad Amatrice. A mani nude rovistano, alla ricerca di un oggetto, di un'immagine, di qualche pezzo di vita e di memoria.
“Siamo corsi qui non appena abbiamo saputo”, racconta il Comandante Provinciale di Latina. “Ezio era una persona speciale”. Una collega con le lacrime agli occhi trova un album nero con le foto dei figli: “Guarda questa è la moglie e questi erano i suoi figli”.
Ezio Tulli, il poliziotto con il sigaro sempre in bocca, era qui in vacanza da un mese, l'appartamento al terzo della palazzina è implosa su se stessa.