Roma

Da Firenze ai Beni Culturali, Paolucci guida per amore alla Cappella Sistina

di Patrizio J. Macci

L'opposto del burocrate tra le carte: il lato sconosciuto di Antonio Paolucci scomparso a 84 anni. Come lui Argan e Longhi. L'omaggio della Rai

Antonio Paolucci è stato uno dei massimi storici dell’arte italiani come Carlo Giulio Argan, Roberto Longhi, del quale è stato allievo, e Vittorio Sgarbi prima che decidesse di “impazzire” per la politica.

Ma con la squisita umiltà di uno Jannik Sinner. Avete letto bene, anzi di un Roger Federer o del calciatore Gaetano Scirea. Ex sovrintendente del polo museale Firenze, ex ministro per i Beni culturali durante il governo Dini e anche direttore dei Musei Vaticani. Un curriculum con un peso specifico altissimo. Tra i più stimati storici ed esperti italiani, Paolucci era originario di Rimini, dove era nato il 19 settembre 1939, era entrato nell'amministrazione dei beni culturali nel 1969.

Un maestro che amava stare tra la gente

Un maestro che amava stare tra la gente, come quando fece da cicerone alla redazione di Affaritaliani durante un'intervista che terminò con una visita alla Cappella Sistina. Avrebbe potuto affidare quell’incarico a un assistente o a una guida ma preferiva mantenere il contatto con il pubblico. Come se andando in visita al Campo centrale del Foro Italico prima degli Internazionali, un tennista alla Fantozzi trovasse Sinner disposto a insegnargli come fare un buon rovescio a due mani. Il paradiso nel tempio.

L'arte andava vissuta e raccontata

Ma lui lo faceva anche per i manipoli di turisti provenienti da tutto il mondo spaesati davanti alla magnificenza del Bello. Era l’opposto del burocrate nascosto tra le carte del suo ufficio barricato dietro pile di fascicoli e dossier. L’arte andava innanzitutto raccontata e resa accessibile a tutti nei musei, senza presunzione e saccenza.

L'omaggio della Rai su Rai 5

Per rendergli omaggio Rai Cultura riproporrà il suo “Museo Italia”, in onda fino a venerdì 9 febbraio alle 19.15 su Rai 5. Il programma è un viaggio – guidato da Paolucci – in alcuni dei più grandi musei del nostro Paese, dalla prima collezione pubblica al mondo, i Musei Capitolini: dalla michelangiolesca piazza del Campidoglio al Cortile dei Conservatori e da lì, tra infiniti tesori archeologici, al Palazzo Nuovo e alla Pinacoteca che si apre sulla terrazza Caffarelli e sulla grande bellezza di Roma.

Il viaggio prosegue, poi, nella “meravigliosa confusione” della Galleria Borghese di Roma, straordinaria collezione nata agli inizi del '600 dalla passione per l'arte e per la bellezza del cardinale Scipione Borghese e ospitata nella villa costruita e decorata per accoglierla.