Roma

Da Palermo a Roma il viaggio dura 24 ore. I passeggeri ringraziano Vueling

Schizzano alle stelle i voli delle altre compagnie, sino a 500 euro per tornare a casa

di Valentina Renzopaoli

L'incubo inizia alle 5 del mattino: con una email anoressica la Vueling comunica che “il volo delle 8.50 Palermo-Roma è stato cancellato”. E senza fornire alcuna spiegazione aggiunge “ci dispiace del disagio”. Me ne accorgo quando alle 6 suona la sveglia e do' uno sguardo alla posta sul cellulare. Provo a sperare di essere ancora nel sonno, ma in pochi attimi realizzo e capisco che la giornata sarebbe stata impegnativa.


Alle 7.50 arrivo all'aeroporto Falcone-Borsellino: davanti al banco della Vueling c'è già una fila di una cinquantina persone, il desk della biglietteria viene preso d'assalto in pochi minuti. Nessun rappresentante della compagnia aerea all'orizzonte per fornire informazioni. Tutti si chiedono il motivo di quella scritta che lampeggia sui monitor “cancellato” ma non c'è alcun referente che possa spiegare la situazione.
Basta una mezz'ora e fioccano le leggende metropolitane: c'è chi sostiene che la cancellazione del volo sia causata da uno sciopero legato alle vicende della Catalogna, chi ipotizza che il volo sia stato anticipato e sia partito, chi molto più semplicemente è convinto che il volo non fosse pieno e la low cost abbia avuto la brillante idea di risparmiare un po' di benzina. A pensar male si fa peccato ma (forse) ci si azzecca sempre, diceva qualcuno.

Di fatto, qualunque sia la spiegazione, la realtà è che tutti sono a terra, alla ricerca di una soluzione. La speranza si dissolve minuto dopo minuto, nel giro di un'oretta.
Chi, dopo aver fatto la fila, riesce a parlare con i poveri addetti del ticket office che rischiano il linciaggio, realizza che, non solo la Vueling non ha minimamente pensato di riproteggere i suoi passeggeri con in volo sostitutivo nell'arco della giornata, ma che man mano che il tempo passa si sgretola anche la possibilità di trovare posti sui (pochi) voli delle altre compagnie. Le quali, con una velocità di reazione da guinness dei primati, rispondono al caos Vueling facendo schizzare in una batter d'occhio le loro tariffe a cifre imbarazzanti. Gli altri voli della giornata in partenza da Palermo per Roma, a cui ciascuno dei poveri cristi rimasti a piedi vorrebbero aggrapparsi, diventano il simbolo di una vergognosa speculazione, di un mercato che si ciba del disagio e del bisogno della gente.
I pochissimi posti d'oro, per poco più di un'ora di volo, superano in un attimo i 200 euro ciascuno, arrivando a sfiorare i 500 euro. Nella calca ci sono anziani a bambini, una donna sulla cinquantina bionda scoppia in lacrime. “Come faccio? A Roma devo prendere un volo per l'Australia...2mila euro di biglietto non rimborsabile... aiutatemi”. Ma sembra non ci siano soluzioni e la signora si dispera sulle grandi valige pronte a volare dall'altra parte del pianeta.

Una ragazza accompagnata dalla madre tenta di spiegare che il giorno successivo sarebbe stato il primo giorno di lavoro nella capitale. Niente, i primi voli disponibili sono per il pomeriggio della giornata successiva.
Si testano un po' tutte le possibilità, destinazioni alternative come Firenze o Napoli, ma nulla, non c'è nulla fino al giorno dopo.

Parlare di treni non se ne parla nemmeno, siamo in Sicilia, le linee ferroviarie che oltrepassano lo stretto sono praticamente inesistenti, soprattutto di domenica.
Alla fine, rimane un'unica soluzione per raggiungere il Continente: la nave, come nell'Ottocento. Il primo traghetto parte alle 20 della sera, una notte di viaggio per essere a Napoli. Poi all'alba il treno per Roma. Totale: 24 ore di viaggio.