Da Papa Francesco all'Angizia Luco. Per il compleanno una squadra di calcio
La storia di Omar Favoriti, il 26 enne imprenditore abruzzese che ha deciso di puntare tutto sui coetanei
di Enza Colagrosso
Ha scritto un libro su Papa Francesco ma quando si parla di calcio preferisce le divinità pagane adorate in Abruzzo e sogna una rivoluzione culturale puntando sui giovani.
La storia di Omar Favoriti, imprenditore nato a Ortucchio e studi divisi tra Roma e Milano, si arricchisce di un'altra perla. A soli 26 anni è presidente di una squadra di calcio, l'Angizia Luco, una società dilettantistica datata 1925 che ha al suo attivo tre stagioni di C2 e un periodo nero dal quale finalmente sembra essere uscita.
Ma perché un abruzzese ormai con la testa sul business tra Roma e Milano, si prende la responsabilità di una squadra di calcio?
“Mi avvicino a questa squadra con la mia competenza di manager, perché ritengo che proprio lo spirito di una vera gestione manageriale possa trasformare la squadra in qualcosa di importante per il nostro territorio”.
Senta dottor Favoriti, Luco è un Comune che non fa mai mancare il supporto alla sua squadra di calcio, che progetti ha?
“Ne coltivo uno nuovissimo, o forse no, visto che non ho mai nascosto la mia volontà di far rinascere il nostro territorio proprio dai giovani. Loro continuano a migrare perché questa terra non offre futuro, ma ritengo che sia compito nostro creare, o meglio ricreare, un futuro per le nuove generazioni abruzzesi. Il calcio può diventare una possibilità, ma solo se riusciamo ad esprimere fino in fondo la voglia e il coraggio di osare. Io il coraggio credo di averlo e voglio gestire una società che sappia creare sportivi di eccellenza, grazie ad uno staff di mister che condividono con me questo obiettivo.
Fuori le carte. Più Zeman o Galeone?
"Ho in mente una sorta di Accademia del calcio, che offre una formazione altamente specializzata finalizzata a far crescere un settore giovanile di eccellenza. Ora dobbiamo formare, in tempi brevi, una squadra forte e preparata, capace di diventare una sorta di vetrina dove poter esporre i nostri giocatori. Non le nascondo che ambisco a preparare sportivi che possono rispondere alle esigenze delle squadre più quotate. Questo perché credo fermamente che la qualità che riusciremo ad esprimere potrebbe far diventare quello del calcio un settore giovanile di eccellenza che potrebbe esprimere ottime possibilità per i calciatori abruzzesi”.
Presidente, tra il dire e il fare c'è in mezzo il campo di calcio. Sognare fa bene, ma bisognerà pur partire da qualcosa di semplice.
“Si parte con la formazione. Si scende in campo subito, anche perché abbiamo già dei tecnici eccellenti e molto professionali. Loro trasformeranno i nostri giocatori in veri atleti, il resto dovrò farlo io e la fortuna che in questi casi aiuta”.
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