Roma

Dal Comune 8 milioni ai nomadi. Spesa fuori controllo: + 30%

Il sistema dell'accoglienza per i rom ha bruciato 8 milioni di euro nel solo 2014. I dati pubblicati dall'associazioni 21 luglio che ha stimato come il Comune di Roma abbia speso il 30% in più rispetto allo scorso anno per le 242 famiglie che vivono nei campi nomadi.
"Una spesa annua a famiglia di circa 33mila euro per segregare e violare i diritti umani nei cosiddetti 'centri di raccolta rom" denuncia il presidente dell'Associazione, Carlo Stasolla che ha presentato il rapporto insieme al consigliere capitolino radicale eletto nella Lista civica Marino, Riccardo Magi.

LA MAPPA. Un sistema di accoglienza per soli rom parallelo a quello a quello messo in piedi per l'emergenza casa e che drena milioni dalle casse comunali e che non riesce ad uscire dall'aspetto emergenziale. Nella Capitale, secondo il rapporto, vi sono attualmente 3 "centri di raccolta": il Centro di via Salaria, il Best House Rom e il Centro di via Amarilli. Circa 900 persone, di cui la meta' minori, vivono in condizioni igienico-sanitarie precarie ai margini della città. Ai 3 centri si aggiungono 4 strutture - via San Cipirello, via Torre Morena, via Toraldo e l'ex Fiera di Roma - nelle quali risiedono circa 300 rom accolti dopo le proteste seguite agli sgomberi forzati dei loro insediamenti.
Per 7 centri, secondo il rapporto, l'amministrazione di Roma Capitale ha speso nel 2014 8.053.544 euro, il 29% in piu' rispetto a quanto stanziato l'anno precedente per i centri di raccolta (6.202.869 euro). Della spesa totale impiegata nel 2014, il 90,6% e' stato utilizzato per la sola gestione dei centri, il 4% per sicurezza e vigilanza, il 5,4% per la scolarizzazione, mentre "nulla e' stato destinato all'inclusione sociale dei rom".

SENZA BANDO. I fondi sono stati assegnati a enti e cooperative tramite affidamento diretto e senza bando pubblico. Al Consorzio Casa della Solidarieta' - operante nei centri di via Salaria, via Amarilli, via Torre Morena e nella ex Fiera di Roma, e' andato il 49,2% delle risorse comunali, seguita dalla Cooperativa Inopera, attiva nel Best House Rom, che ha ricevuto piu' di 2,5 milioni di euro (pari al 32% del totale).
Tra i centri piu' esosi per le casse comunali primeggia il Best House Rom costato quasi 2,8 milioni di euro nel 2014, cifra piu' che doppia rispetto al 2013 (+122%), pari a circa 39mila euro all'anno per una singola famiglia.
Il centro, situato in via Visso 14, secondo quanto riportato dall'Associazione 21 luglio, risulta privo di finestre e punti luce per il passaggio di aria e luce naturale e presenta stanze in media di 12mq ciascuna dove vivono mediamente 5 persone. Gli altri 2 grandi centri di raccota rom - via Salaria e via Amarilli - sono costati invece rispettivamente circa 2 e 1,4 milioni di euro.
Per mantenere una famiglia rom nel centro di via Salaria il Comune di Roma dal 2009 ha speso 231.970 euro mentre nel centro di via Amarilli il costo annuo a famiglia nel 2014 ammonta a 69.723 euro pari a piu' di 341mila euro a famiglia dal 2010.

BUONI CASA. Presente alla presentazione anche l'assessore alle Politiche sociali Francesca Danese che ha annunciato come sia allo studio la possibilità di fruire del buono casa anche per i rom: ""Per poter fare questo passaggio pero' c'e' bisogno di un'ulteriore delibera visto che il buono casa era previsto per la fuoriuscita dai residence delle famiglie che vivono al loro interno", ha aggiunto Danese che ha poi spiegato come in meno di un mese arriverà in discussione in Giunta e poi in Assemblea capitolina il nuovo il regolamento dei campi rom.

Poi l'annuncio: "Ci sono molti rom che vogliono tornare in Romania. Per questo - ha concluso l'assessore - stiamo dialogando con il governo romeno e stiamo pensando a un collegamento con imprenditori italiani che sono in Romania per realizzare un'attivita' di formazione e permettere cosi' loro di tornare a casa".