Roma

Dalì, Borges e la magica Cuba in mostra: torna il fotografo Jesse A. Fernández

Racconto fotografico tra arte e storia attraverso 135 istantanee

Grandi metropoli, città povere, artisti, celebrità e gente comune. L'obiettivo di Jesse A. Fernández racconta oltre 30 anni di storia del mondo ispanico e non solo, in un'esposizione imperdibile.

 

All'Instituto Cervantes di Roma arriva “Errancia y fotografía. Il mondo ispanico di Jesse A. Fernández”,  135 istantanee, dalle più celebri alle meno conosciute, in mostra dal 18 gennaio al 3 marzo grazie al lavoro di Fernando Castillo. Nove sezioni raccontano la permanenza si Jesús Antonio Fernández Martínez (L'Avana, 1925 - Parigi, 1986) in altrettanti luoghi simbolo della sua vista: Colombia, Guatemala, Messico, New York, L'Avana, Porto Rico, Madrid, Parigi e Palermo. Un viaggio fotografico tra vari paesi ed epoche, svelato dall’obiettivo di un fotografo sempre fedele ai principi che hanno guidato la sua vita e il suo percorso artistico. “Errancia y fotografía. Il mondo ispanico di Jesse A. Fernández” permette di conoscere la prolifica galleria di ritratti che l’artista cubano ha realizzato con importanti protagonisti della seconda metà del XX secolo. Così, se a New York degli anni Cinquanta e Sessanta ha ritratto Marcel Duchamp o Marlene Dietrich, ha anche interpretato scrittori, artisti e musicisti del mondo ispanico presenti nel Nuovo e Vecchio Mondo, come accaduto a Parigi o a Madrid negli anni Settanta e Ottanta. Tra questi, Guillermo Cabrera Infante (il suo grande amico), Severo Sarduy, Vargas Llosa, Alfonso Reyes, Borges, Octavio Paz, Carlos Fuentes, Cortázar, Lezama Lima, Wifredo Lam, Roa Bastos, Rulfo, Onetti,  Carpentier. Senza dimenticare le più importanti figure della cultura e dell’arte spagnola: Dalí, Miró, José Bergamín, Antonio Saura, Chillida,Tàpies, Buñuel, Max Aub, Juan Goytisolo, Delibes, Alberti, Cela, Buero Vallejo, Pau Casals o Carmen Amaya.


Fotografie iconiche e scatti meno noti, o addirittura inediti, esposti insieme, con un unico comune denominatore a far da collante: l’ispanismo. A completare l’esposizione poi documenti e pubblicazioni, ma soprattutto il cortometraggio "PM" di Sabá Cabrera Infante e Orlando Jiménez Leal.