Roma

Dall'Impero a Napoleone, viaggio nella Roma caput Mundi alla Cometa dell'arte

Al via un ciclo di 11 incontri culturali al Teatro La Cometa tra relatori d'eccezione

Cometa dell'arte, viaggio tra la storia e la grandezza della Città Eterna. Prende il via la seconda stagione di incontri, eventi e conferenze del Teatro la Cometa dal tema “Civiltà a confronto, Roma e il mondo”.

 

Roma torna caput mundi durante gli 11 incontri, in programma il mercoledì alle 18:15, che vedranno protagonisti relatori di eccezione come Marco Politi, scrittore e vaticanista, già corrispondente della Repubblica e del Messaggero e attualmente editorialista del Fatto Quotidiano, Valerio Magrelli, francesista, scrittore e poeta, Piero Ostilio Rossi, architetto, saggista, professore ordinario di Composizione architettonica e urbana alla Facoltà di Architettura della Sapienza, Roberto Valeriani, architetto e storico dell’arte, tra i maggiori esperti internazionali di arti decorative, Alessandro Viscogliosi, architetto, storico dell’Arte, docente di Storia dell’Architettura antica e medievale alla Sapienza, lo storico e critico dell’arte contemporanea Pier Paolo Pancotto e lo psicologo Alberto Panza. Esperti e voci storiche della Capitale, che, durante la stagioen 2017/2018 de La Cometa dell'Arte, proietteranno Roma nella sua dimensione internazionale, celebrando la sua perenne vitalità e capacità di stimolare il resto del mondo. Il percorso non cronologico degli eventi spazierà dalla storia recentissima dei tre papi stranieri agli scambi artistici del dopoguerra, dalle aspirazioni al ruolo di architetti dei dittatori del primo Novecento alle mire napoleoniche, dalle grandi committenze di re stranieri al rapporto con l’Estremo Oriente, per risalire alla nascita delle “nuove” capitali dopo la disgregazione dell’Impero romano.

La Cometa dell’Arte è un contenitore di eventi (cicli di conferenze, viaggi e visite guidate) e ha l’obiettivo di puntare i riflettori su aspetti poco noti o trascurati, eppure importanti per meglio conoscere o comprendere quanto si credeva già di conoscere o di aver compreso.