Roma

De Santis uccise Ciro Esposito. Condannato a 26 anni di carcere

Il delitto durante gli scontri il giorno della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli nel 2014

Ventisei anni di reclusione per la morte di Ciro Esposito e per il ferimento di altri due tifosi del Napoli. E' la condanna inflitta a Daniele De Santis dalla terza Corte d'Assise di Roma dopo tre ore di camera di consiglio. I giudici hanno anche condannato l'imputato a risarcire al famiglia Esposito. L'ultrà giallorosso dovrà versare una provvisionale di 140.000 ai genitori e ai due fratelli di Esposito.
Con la stessa sentenza la Corte d'Assise ha condannato a 8 mesi di reclusione ciascuno due tifosi del Napoli amici di Ciro, Gennario Fioretti e Alfonso Esposito, riconosciuti colpevoli dei reati di rissa aggravata e delle sole lezioni al volto riportate da De Santis.

Il 3 maggio del 2014, poco prima della finale di Coppa Italia tra Fiorentina e Napoli, il pullman dei tifosi partenopei su cui viaggiava il giovane ultrà azzurro venne coinvolto in alcuni tafferugli non lontano dallo Stadio Olimpico. Il corteo di tifosi napoletani in viale di Tor di Quinto viene provocato da alcuni ultras che lanciano sassi e bastoni all'indirizzo di un pullman diretto verso lo stadio. C'e' uno scontro fisico, vengono esplosi alcuni colpi di pistola e a terra rimane Ciro Esposito, sostenitore partenopeo di 31 anni, le cui condizioni appaiono subito gravissime. A sparare e' stato Daniele De Santis, detto "Gastone", 48 anni, ex ultra' giallorosso che a sua volta finisce per essere vittima di un pestaggio. Scoppiano scontri, ma si decide di giocare comunque dopo una "trattativa" all'interno dello stadio con i tifosi del Napoli guidati da "Genny 'a Carogna".
Ciro Esposito morì dopo un'agonia durata 53 giorni.

Alla lettura della sentenza che condannava Daniele De Santis, 26 anni di reclusione per la morte di Ciro Esposito, un urlo e' partito nella parte dell'aula occupata dagli amici della vittima: "per quello che hai fatto devi marcire".
"Io Daniele De Santis l'ho perdonato il giorno dopo gli scontri, non ho mai provato odio per lui ma ho sempre preteso giustizia. E oggi posso dire che la pena inflitta e' congrua". Cosi' Antonella Leardi, mamma di Ciro Esposito, ha commentato in aula la sentenza. "Qualsiasi pena - ha aggiunto - sia di monito per tutti gli altri, perche' non accadano piu' questi delitti assurdi. Il mio ragazzo non doveva morire eppure Ciro e' morto per odio".