Roma
De Vito e ora anche Frongia: dietro, i centri di potere e l'urbanistica
Le dichiarazioni di Parnasi aprono una stagione di nuove indagini. E i grandi patrimoni immobiliari...
di Claudio Roma
Marcello de Vito arrestato nell'ambio dell'inchiesta sullo Stadio della Roma e ora, sempre da una costola dell'inchiesta, arriva il giorno dopo l'arresto del presidente del Consiglio Comunale anche l'iscrizione nel registro degli indagati dell'ex vicesindaco e ora assessore allo Sport Daniele Frongia.
Era da giorni che si avvertiva che qualcosa bollisse negli ambienti della Procura di Roma. Così come è da molto tempo che i bene informati raccontano che il materiale probatorio raccolto con le intercettazioni a tutto tondo effettuate a Luca Parnasi abbiano dato vita a decine di nuovi rivoli giudiziari. Si va dalla gestione dei grandi patrimoni immobiliari degli Enti Previdenziali che sono gestiti in maniera molto privatistica e molto personale da pochi eletti fino alla ricerca di incarichi e soldi per gli amanti delle moglie di qualche presidente.
Parnasi sembra essere dovunque e soprattutto sempre ben informato sui rapporti personali non solo degli addetti ai lavori ma anche delle mogli, degli amanti, dei figli e degli amici dei figli. Il pensiero torna ai sociodrammi di Gelli, quando le persone erano rigorosamente censite anche in base ai propri rapporti personali.
Sembrano esserci dei grandi e supremi tessitori, che nel dispensare consigli, di fatto armano le persona di chi come Parnasi è comunque costretto a cercare, prima di tutto, di risolversi i problemi economici del suo gruppo.
E tra i grandi e supremi tessitori, ci sono persone che sono ovunque che gestiscono patrimoni immobiliari miliardari, che lucrano provvigioni si acquisti immobiliari che decidono da loro stessi e fanno guadagnare a società intestate, anche queste ad amanti fedeli.
Ed allora, oggi come non mai, se davvero si vuole guardare al futuro e cambiare le logiche di questo strano paese, forse è arrivato il momento di avere il coraggio di fare tabula rasa di questi grandi centri di interesse, di casse previdenziali private in mano a lobby potentissime e come si vede dagli ultimi eventi, assolutamente trasversali e alleate del governante di turno.
E soprattutto spazzare via centinaia di leggi urbanistiche fatte ad arte per alimentare il ruolo di oliatori e corruttori che se ne servono per arrivare a risultato.