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Debiti fuori bilancio Roma, Meleo: “Noi abbiamo sanato i debiti di Scozzese”

Qualche giorno fa, ho appreso dei giornali che sarebbe intenzione della Giunta di Roberto Gualtieri e della sua assessore al Bilancio Silvia Scozzese denunciare alla Corte dei conti la precedente amministrazione e gli uffici per non aver concluso l’iter di approvazione di alcune delibere di debito fuori bilancio, adottate dalla Giunta Capitolina ma non approdate in Consiglio per lo scadere della consiliatura.

La decisione è stata prontamente comunicata ai giornali che hanno avuto modo così di riempire qualche pagina e di coprire mediaticamente l’ormai evidente incapacità operativa di questa nuova amministrazione. Si pensi che, per mancanza di delibere da discutere, questa settimana l’Assemblea Capitolina non si è tenuta, mentre la settimana scorsa si è riunita due volte ma solo per trattare alcune mozioni ossia atti di indirizzo proposti in prevalenza dalle opposizioni. L’Amministrazione capitolina è sostanzialmente ferma e le poche delibere di consiglio approvate finora sono per il 90% sono dell’Amministrazione Raggi (alcune sono state presentate con le firme dei vecchi Assessori).

Ecco cosa sono i debiti fuori bilancio

Ma cosa sono i debiti fuori bilancio? Sono dei debiti che si formano quando l’Ente comunale sostiene spese non presenti, quindi non coperte, nel suo bilancio. Una parte di questi debiti può formarsi nel caso in cui si verifichi la cosiddetta “somma urgenza”. Significa che, a fronte di un evento non previsto che può mettere a rischio la sicurezza o l’incolumità pubblica, la normativa prevede che si possano fare affidamenti diretti ossia dare incarichi direttamente all’impresa X o Y, senza passare per procedure a evidenza pubblica, per poi sanare ex post la partita economica e finanziaria in bilancio. Un esempio: si apre una voragine in una strada, il Comune non ha un appalto aperto per intervenire e ripristinare la sicurezza, fa quindi un affidamento diretto a un’impresa che dovrà realizzare le sole attività necessarie a rimuovere il pericolo; questa impresa sarà pagata poi attraverso il riconoscimento di un debito fuori bilancio. Questa è una procedura di cui purtroppo è stato fatto un improprio abuso in passato, soprattutto negli anni 2014-2015.

E quello che ha fattola Giunta Raggi

Tornando alle intenzioni di denuncia dell’assessore Scozzese, sono chiaramente assurde e si scontrano fragorosamente con quella che è la realtà dei fatti. L’Amministrazione Raggi in 5 anni ha infatti votato quasi 400 delibere di riconoscimento di debito fuori bilancio, con una media di circa 80 delibere per anno, per un totale di oltre 300 milioni di euro, tutti riferibili ad attività realizzate prima del 2016. Questa è la riprova del disastro procedurale e contabile che abbiamo dovuto affrontare e gestire fin dall’inizio della nostra consiliatura, con gli uffici completamente nel caos, spaventati e abbandonati a loro stessi. Per questo motivo, a inizio consiliatura Raggi, abbiamo voluto dare un taglio al passato e ci siamo ripromessi di non utilizzare mai procedure di somma urgenza se non fosse stato strettamente necessario. E così è stato. Nei 5 anni di Amministrazione Raggi non se ne è mai fatto ricorso. Questo grazie anche a un percorso di ricostruzione e di programmazione che abbiamo voluto realizzare, con molta fatica perché partivamo da zero, mettendo in piedi appalti e accordi quadro di servizi e lavori che durassero più annualità, e che fossero in grado così di dare copertura anche nel caso di situazioni di urgenza o di emergenza. Abbiamo ricostruito gli schemi organizzativi per far funzionare meglio la macchina con risultati importanti.

Quando la Scozzese era assessore con Marino

È interessante ora capire quando sono stati contratti i circa 400 debiti fuori bilancio che abbiamo dovuto sanare. Alcuni di questi erano risalenti addirittura al periodo 2008-2010. La gran parte però interessavano gli anni 2014-2015, quando il responsabile dei conti (Giunta Marino) era proprio l’Assessora Scozzese. Come mai l’Assessora non si è preoccupata di queste partite e nulla ha fatto per liquidarle e sanarle? Se ne è forse dimenticata?

A proposito dei debiti Sabella disse...

Facciamo un passo indietro nel tempo per vedere cosa accadde in quegli anni. Siamo in particolare a inizio del 2014. A febbraio ci furono forti piogge. Adottando il pretesto di questo evento atmosferico importante, furono realizzati centinaia di affidamenti diretti ricorrendo alla procedura della somma urgenza di cui ho detto sopra, generando così un notevole volume di debiti fuori bilancio che dovevano essere contabilizzati e pagati. Il problema è che si fece un abuso di questo strumento: si utilizzò la somma urgenza non solo per eliminare i pericoli imminenti per danni a edifici o alle strade, come prevede la norma, ma anche per realizzare manutenzioni ordinaria e straordinaria (che avrebbero dovuto invece seguire una normale procedura di gara), violando palesemente il codice degli appalti e qualsiasi principio di concorrenza, trasparenza e anticorruzione. Una procedura che di fatto ha aggirato le norme e il codice degli appalti. Per porre rimedio a questo caos, fu sostituito l’allora Assessore ai Lavori Pubblici, e Alfonso Sabella, che nel frattempo era stato nominato Assessore alla Legalità dall’ex Sindaco Marino all’indomani dello scoppio dell’inchiesta nota come “Mafia Capitale”, denunciò la questione presso le sedi competenti. Sabella ne parla dettagliatamente anche in un suo libro del 2016, che io stessa ho avuto modo di leggere.

Ma le prestazioni, al di là di tutto, erano state rese dalle imprese e, in quanto tali, dovevano essere pagate. Gli affidamenti diretti hanno riguardato piccole e grandi cifre. Oscilliamo tra affidamenti da 700mila euro per un solo edificio scolastico, a 16mila euro per soggetti esterni incaricati di fare formazione presso la scuola giardinieri (per il 2012-2013 e per il 2013-2014). Troviamo anche interventi, risalenti al 2012, per la pulizia di una piccola area verde affidati direttamente a un vivaio per circa 8mila euro. Insomma, un enorme disastro procedurale, amministrativo e contabile, frammentario e, per questo, difficile da gestire da parte degli uffici.

Cosa fece la Scozzese?

L’assessore Scozzese era titolare del bilancio in quegli anni, allora perché non si occupò di mettere in ordine queste partite? Non si attivò per sistemare tutto il grande caos, però ora minaccia di voler denunciare chi invece ha rimesso tutto in ordine, inclusi gli uffici e il personale capitolino che lei stessa aveva abbandonato all’epoca, generando caos e inerzia. Deduco che l’Assessora pensò bene che “a sporcarsi le mani” dovesse essere qualcun altro. Dopo essere entrata in Giunta nell’aprile del 2014, infatti, si dimise a fine luglio 2015 (circa 3 mesi prima della sfiducia all’ex Sindaco Marino), sostenendo, anche in interviste pubbliche, che una delle motivazioni erano proprio i troppi affidamenti diretti realizzati in quegli anni. Nel suo periodo di attività sono state approvate dall’Assemblea Capitolina solo 37 delibere di debito fuori bilancio a fronte di decine e decine di somme urgenze e di altri debiti da regolarizzare. Di tutto questo, se sarà necessario, sarà nostra cura darne corretta informazione a tutte le sedi competenti.

Alla luce di tutto questo ritengo che, piuttosto che guardare alle poche delibere il cui iter deve essere ancora chiuso, l’assessore avrebbe fatto più bella figura se avesse taciuto e si fosse limitata a ricordare la storia di cui lei stessa è stata protagonista attiva per il ruolo ricoperto durante l’Amministrazione Marino, e ad aiutare quegli stessi uffici, funzionari e dirigenti di Roma Capitale, che 6 anni fa lei scelse di lasciare da soli a gestire montagne di carte e di incertezza.

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