Roma
Demoliamo Ostia beach e rifacciamola ex novo. I "balneari" mettono 40 mln sul progetto
Costretti a guardare le ruspe distruggere pezzi di patriomonio redditizio; indicati come il male di Ostia e i responsabili della nascita del Lungomuro e persino contigui alle infiltrazioni della malavita organizzata. Dopo mesi di silenzio e di ricorsi al Tar contro l'ondata di legalità che ha pervaso Ostia e costruito la più grande peerazione mnediatica di diffamazione di un quartiere e di una porzione di costa romana, i Balneari si prendono la rivincita.
Da buoni imprenditori che hanno costruito la loro fortuna su cabine e ombrelloni del secolo scorso i lobbysti del mare sono riusciti laddove hanno fallito tutte le amministrazioni comunali: presentare un progetto unici di riordino complessivo del lungomare di Ostia e trovare persino i finanziamenti per realizzarlo. E se il Comune di Roma farà finta di non vederlo, andranno più sù, sino a Matteo Renzi.
Ufficialmente il progetto si chiama "Piano di riconversione" ed è una mini rivoluzione rispetto a quanto costruiti da "geometri dell'orrore" negli ultimi trenta anni e che hanno "chiuso" la vista del mare. Il "lungomuro" è stato diviso in quattro sezioni diverse e prevede la demolizione della maggior parte delle strutture esistenti per far posto alla ricostruzione della duna, alla creazione di spazi per lo sport, percorsi ciclabili e naturalisti con ovviamente aree di ristoro e parcheggi e una nuova filosofia di fruizione del mare, ispirata ad una modernità eco-compatibile. Insomma, per salvare concessioni e lavoro la lobby della Federbalneari di Roma è pronta a mettere mano al portafogli per investire 40 milioni di euro per supportare il pubblico nella ricostruzione di Ostia.
Il prossimo passo sarà la valutazione del Comune e della Regione. Un po' come attendere sotto l'ombrellone che il mare si ritragga sino alla Sardegna.
IL PROGETTO