Roma
Depredavano gli anziani nelle Rsa: sgominata la banda di 4 donne e un medico
Anzio, gli arrestati sono indagati di omicidio, circonvenzione d’incapace, esercizio abusivo della professione medica e falso ideologico
Sgominata la banda delle Rsa. All'alba la Polizia di Stato, su delega della Procura della Repubblica di Velletri, ha dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare a carico di 5 soggetti, quattro donne, di cui due destinatarie della misura della detenzione in carcere, una degli arresti domiciliari, un’altra dell’obbligo di firma e dell’interdizione per un anno dalla professione medica.
Inoltre un uomo è stato sottoposto agli arresti domiciliari, per i reati di omicidio con dolo eventuale, circonvenzione d’incapace, esercizio abusivo della professione medica, falso ideologico e materiale, aggravati dall’aver commesso il fatto per conseguire il profitto delle condotte delittuose consumate.
Sequestrati 385mila euro
Inoltre, è stato disposto dal Giudice per le Indagini Preliminari di Velletri, su richiesta della stessa Procura, il sequestro preventivo di circa 385.000 euro a carico della principale indagata, molto impegnata, tramite un’associazione, nella lotta alla mafia, a tal punto da aver anche denunciato pubblicamente di recente un possibile attentato contro un sacerdote da parte di organizzazioni criminali, e nella difesa dei diritti delle donne. Quest’ultima, nel corso delle indagini si è palesata quale promotrice ed organizzatrice di un collaudato sistema di spoliazione ed appropriazione del patrimonio, economico ed immobiliare, di soggetti anziani affetti da gravi patologie psico fisiche.
Le indagini
Le attività investigative condotte dalla Polizia di Stato hanno permesso di raccogliere anche gravi indizi di colpevolezza nei confronti di ulteriori quattro soggetti, tra cui un medico, che hanno collaborato con l’indagata affinché le vittime effettuassero atti di disposizione patrimoniale a vantaggio della principale indagata, mediante la sottoscrizione di carte prepagate, di fatto gestite da quest’ultima, in cui far confluire le somme delle pensioni delle vittime. In un caso è stato anche accertato che, grazie alla complicità dell’esercente la professione medica, sia stata falsamente certificata una capacità d’intendere di un ultraottancinquenne, al fine di consentire che quest’ultimo sottoscrivesse una procura speciale a vantaggio della principale indagata per un immobile di pregio ubicato ad Anzio.
Operazione grazie a una soffiata
Le indagini sono state avviate dal Commissariato di P.S. di Anzio/Nettuno, in seguito alla segnalazione ricevuta da alcuni conoscenti di una delle vittime, a dire delle quali l'uomo era vittima di condotte di circonvenzione messe in atto nell'ambito di una struttura apparentemente destinata al cd. Cohousing (un modello di assistenza in grado di differenziare l’offerta in base alle esigenze degli ospiti sostenendone l’invecchiamento attivo e la conservazione dell’autonomia), in realtà, è stato accertato, si trattasse di una residenza sanitaria assistenziale per anziani priva di autorizzazione nella zona di Ardea.