Roma
Derby Roma galoppo: i romani riscoprono Capannelle. Vince Tuscan Gaze
La 137esima edizione del Derby Roma si apre con un confronto calcistico: in tribuna anche Bruno Giordano, Javier Pastore e il portiere Pau Lopez
È stato un testa a testa emozionante fino al traguardo a decidere la 137^ edizione del Derby Italiano di galoppo a spuntarla è stato Tuscan Gaze, con in sella Carlo Fiocchi, davanti a King’s Caper, montato da Lanfranco Frankie Dettori.
È stata una straordinaria ed indimenticabile giornata di sport: «Non possiamo che essere felici e soddisfatti - le parole di Elio Pautasso, Presidente di Federippodromi e Direttore generale Hippogroup Roma Capannelle -. Una incoraggiante presenza di pubblico, peraltro rumoroso, caloroso ed appassionato, malgrado la giornata afosa, risultati sportivi all’altezza delle aspettative e la sensazione di avere finalmente messo alle spalle il difficile periodo della pandemia. Ora non resta che risolvere il problema del contratto con il Ministero, dopo aver sistemato la questione relativa all’acconto, ora non resta da apporre la firma per il saldo, l’impalcatura contrattuale di tutto l’anno 2020. L’obiettivo è quello di risolvere il problema entro la fine dell’estate”.
Organizzato da Hippogroup Roma Capannelle, Il Derby Day è ormai un appuntamento storico per il mondo dei cavalli. 10 corse, la prima partita alle ore 16.00, con un momento clou alle ore 20.00: il 137° Derby Italiano di galoppo. Due minuti e mezzo di gioie, speranze, attese, passione e sogni, per celebrare la vittoria del miglior cavallo purosangue di tre anni. Una corsa epica che da sempre rappresenta il sogno, il desiderio, il fiore all'occhiello di ogni operatore del settore, la corsa di Ortello, di Donatello, di Nearco, di Botticelli, tutti fuoriclasse del galoppo mondiale. Senza dimenticare però le altre prestigiose corse di giornata: il Premio Presidente della Repubblica LP Roma Boutique Legale & Professionale, il Premio Carlo D'Alessio e il Premio Tudini.
La cronaca del Derby
Ormai da anni casa Botti ci costringe, bontà loro, ad aggiornare i marcatori di tendenza della corsa innominabile, i quali registrano ben sette vincitori sellati degli ultimi nove, sei su sette, quattro volte hanno piazzato i primi tre, due volte l'accoppiata (tre volte l'accoppiata anche di colori), tre volte sono andati vicino a vincerlo con una femmina – seconda Sound of Freedom, terze Flower Party e Call Me Love -, cruccio che non dà pace a Felice Villa comunque a segno già quattro volte in tredici edizioni. Tiene botta la Grizzetti & co. con tre successi, pronti con Cima Emergency (e M. Gerald Mossé) a tentare di emulare Worthadd, ultimo a centrare entrambe le classiche, l'unico da quando si corre sui selettivi 2200 della pista grande. Tra le fruste lo spauracchio è Cristian Demuro, a caccia della quarta a seguire (le cinque di Regoli, dal 1919 al '23, appartengono a un'altra epoca), e già con quattro sigilli e un posto d'onore negli ultimi cinque anni; due firme ciascuno per Dario Vargiu e Fabio Branca.
La cronaca delle altre corse
Arrivo al cardiopalmo, come lo scorso anno, con Carlo Fiocchi che a bordo dell'importato della MAG Horse Racing, Tuscan Gaze (Galileo), resisteva al ritorno interno di Frankie Dettori e King's Power, duello suggellato dal fotofinish, con il minimo dei distacchi. Dietro ai due, dai Carpazi spuntava Masterwin che soffiava la terza moneta a Baptism, mentre Cima Emergency - straripante nel Parioli – dopo essersi ben presentato al largo di tutti ai 400 finali, affievoliva lo spunto terminando quinto. Oltre ai complimenti a tutto il team, concedeteci di essere veramente contenti per il nostro amico Gabriele Bietolini, e sollevati per Carletto che dopo la beffa dello scorso anno, abbiamo corso il serio rischio di.....giocarcelo, chapeau!
La giornata si era aperta con l'Handicap Principale (c) Capannelle Trotto, miglio in pista grande per tre anni e oltre, che registrava la netta affermazione di Win the Best (Helmet) per il training di Endo Botti e i colori della Razza Latina di Cristiana Brivio Sforza, in sella al quale Cristian Demuro liquidava la pratica a palo lontano, lasciando a contendersi la miglior piazza Armageddon e Fulminix, finiti nell'ordine.
A seguire, il Gr. III per gli anziani sul miglio e mezzo della pista derby, in memoria dell'Avvocato Carlo D'Alessio, primo italiano a vincere una classica inglese dai tempi del cavalier Ginistrelli (1908, Signorinetta ad Epsom), grazie a Bolkonski che nelle ghinee 1975 bruciò sul palo Grundy, portacolori di un altro gigante quale Carlo Vittadini, e l'anno successivo fu anche il primo, dal 1835, a bissare le 2000 ghinee con Wollow e fu doppio anche per Cecil e Dettori.
Viste le percentuali del team di Cenaia nei recenti Derby, non sorprende se il trend del D'Alessio vada di pari passo: sette vincitori nelle ultime nove edizioni, quattro in cinque anni. Queste le chiacchiere, poi c'è stata la corsa, che ha visto l'ospite tedesco dello Stall Dusseldorf Fighters, Walderbe (Maxios) in training da Rohne, prendere la meglio su Time Shanakill, con la jockette Mickaelle Michel, al primo sigillo in pattern, fredda a non scomporsi nel momento in cui Frankie le sferrava l'attacco a metà retta, replicando energicamente per tagliare il traguardo ben avanti al rivale. Alle loro spalle, il cronometro Pretending precedeva il rientrante da lunga assenza Azzurro Cobalto.
Nell'altro handicap principale (c) per 3+, intitolato a Enzo e Tullio Mei, sul doppio chilometro, affermazione di Bharuch(Footstepinthesand) - colori di Aristide Lazzoni, training di Paolo Aragoni e la monta di Samuele Diana -, che precedeva Deeper Dive e Kodi Dream.
Anche nella listed per i tre anni sul miglio che ricorda l'araldo per antonomasia delle gesta ippiche di Carlo D'Alessio, Mauro Sbarigia, la legge Botti è terrificante nel recente periodo, sei vittorie in otto anni e striscia aperta di cinque a seguire, le cui ultime tre partorienti l'accoppiata. Tradizione rispettata in pieno con la millimetrica stilettata a fil di palo di Dario Di Tocco in sella a Coccoloba (Desert Prince) che trafiggeva il compagno di training Cool and Dry e il dormelliano Bedram, rivisto in palla dopo il passaggio a vuoti nel Parioli. Alle spalle dei tre, salvava a fatica il quarto posto l'attesissimo Attimo Fuggente, animatore della corsa ma eclissatosi nel momento decisivo. Coccoloba regala la sesta vittoria a seguire per il team Botti in questa listed, Stefano ne è anche proprietario.
Il premio Presidente della Repubblica, Gr. II per gli anziani sui 1.800 metri, disertato dagli invaders, non sfuggiva alla scuderia del Giglio Sardo, ma con il meno atteso dei due, Thunderman (Blu Air Force), messosi gradualmente sulle gambe e pronto all'allungo risoluTore quando Sulas gli ha chiesto il massimo sforzo. Pensiero d'Amore, che visivamente sembrava viaggiare anche meglio del vincitore a metà retta, si doveva adeguare al posto d'onore respingendo l'assalto esterno della stoica Pulce. Al quarto chiudeva mestamente il favorito della vigilia, Out of Time, non certo al meglio della sua condizione, ma sufficiente ad Alduino e Stefano Botti per siglare primo, secondo e quarto come allenatori.
Nel Tudini, Gr. III per tre anni e oltre sui 1200 metri in dirittura, il pupillo della New Age, The Conqueror(Excelebration) rispettava il pronostico che lo vedeva netto favorito, concludendo solitario e in completa scioltezza nelle manie di Fabio Branca, stroncando la resistenza di Buonasera - la campionessa uscente -, la quale pagava dazio venendo rimontata anche da Siculi e Air Comfort. A sellarlo i soliti noti, Alduino e Stefano Botti.
Quando all’ingresso dell’Ippodromo Capannelle si sono materializzati i profili inconfondibili prima di Bruno Giordano, poi di altri due ospiti d’onore doc, i calciatori della Roma, Javier Pastore e il portiere giallorosso Pau Lopez, tutto è apparso chiaro: è il gran giorno del Derby 2020.
La suggestiva commistione tra ippica e calcio in questa magica giornata del Derby Day, sublimata con la presenza in Terrazza Derby di tre grandi nomi del calcio romano, ha confermato in maniera evidente l’importanza dell'evento che in questo torrido pomeriggio di metà luglio ha richiamato sulle gradinate dell’impianto capitolino una rumorosa ed entusiasta folla di appassionati.
Accompagnato dal noto comico ed imitatore Gianfranco Butinar (protagonista di un gustoso siparietto al posto dello speaker ufficiale di Capannelle con le voci di Capello, Sarri e Galeazzi), Bruno Giordano ha spiegato così la sua presenza a Capannelle: "Non sono un appassionato di ippica ma ho accolto con gioia l’invito del caro amico Antonio Di Carlo (ex calciatore della Roma). È un modo diverso di vivere un Derby".
Javier Pastore invece ha confermato la sua passione per i cavalli, coltivata già da quando era a Parigi: "L’ippodromo era vicino casa mia, così ho imparato ad apprezzare questo mondo. Siamo qui per goderci questa bella giornata in compagnia di amici proprietari di cavall"».