Roma
Omicidio Desiree Mariottini, la svolta: arrestata pusher che le ha dato droga
Omicidio Desiree Mariottini: La donna aveva ceduto sostanze stupefacenti alla minore anche nei giorni precedenti alla sua morte
Svolta nelle indagini sull'omicidio Desiree Mariottini: è stata arrestata dalla Polizia una 21enne del Botswana identificata come la spacciatrice di fiducia della minore. La pusher aveva ceduto sostanze stupefacenti alla ragazza anche nei giorni precedenti alla sua morte.
Alle prime ore dell'alba di giovedì, nel vano lavanderia di uno stabile in borgata Finocchio, gli agenti della Polizia di Stato della Squadra Mobile, coordinati dai magistrati del Gruppo Antiviolenza della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, hanno dato esecuzione all'Ordinanza di Custodia Cautelare in Carcere emessa dal Gip del Tribunale di Roma nei confronti di Antonella Fauntleroy, 21enne cittadina della Repubblica Botswana. Nella perquisizione effettuata contestualmente al suo arresto sono stati sequestrati metadone e psicofarmaci.
Omicidio Desiree Mariottini: trovat a la donna che le ha fornito la droga
L'indagata sarebbe responsabile di aver ceduto, in maniera continuativa e aggravata, sostanza stupefacente alla minore, anche nei giorni precedenti alla sua morte. È stata indicata in diverse circostanze e da più testimoni, come colei che ha "aiutato" Desirée a procurarsi ed assumere lo stupefacente all'interno dello stabile abbandonato di via Dei Lucani 22.
La complessa attività investigativa sul tragico evento ha evidenziato che la donna era pienamente consapevole della reale età della giovane vittima e la sua posizione è confermata anche dai vani tentativi di alcuni presenti in via dei Lucani nel redarguirla dal suo comportamento con la minore. I significativi e gravi indizi di colpevolezza a carico della donna, riferiscono gli inquirenti, si inseriscono in un contesto che vede come mezzo della morte di Desirée una severa intossicazione acuta da sostanze stupefacenti e psicofarmaci, come stabilito dalle conclusioni dell'autopsia e degli esami tossicologici. L'indagata è stata portata presso il Nuovo Complesso Rebibbia Femminile.