Roma

Diaspora Cinque Stelle dai municipi: si dimette anche l'assessore Cini del XIV

Intanto dopo le dimissioni di Pace il Municipio VIII rimane senza minisindaco e consiglio

di Alessandra Angeletti

 

Una nuova defezione nei municipi di Roma a Cinque Stelle, un'altra fuga dal Movimento e dall'amministrazione di Virginia Raggi. A dare l’addio ai Cinque Stelle questa volta è l’assessore del XIV municipio Carlo Cini, con deleghe alla Promozione del Territorio, Sviluppo delle Reti, Commercio, Attività Produttive, Turismo e Bilancio.

La notizia viene data da Alfredo Campagna, presidente del Municipio che, fatti i dovuti ringraziamenti, indica come “personali” le cause di questa decisione.

L'ultima fuga arriva dopo l'addio, ufficializzato con una conferenza stampa, della consigliere ex grillina del XIII municipio che ha dismesso la casacca a Cinque Stelle per passare con Fratelli d’Italia.

Ad Affaritaliani.it Isabel Giorgi ha confermato di aver subito mobbing politico: “Gli atteggiamenti da parte dei colleghi sono sempre stati ostili nei miei confronti. Si sono creati molti attriti all’interno del gruppo consiliare che alla lunga hanno portato a un blocco totale di qualsivoglia azione sul territorio”.

La situazione dei lavori nel Municipio XIII, guidato da Giuseppina Castagnetta, appare quindi completamente bloccata. Sono pesate anche le dimissioni in blocco di Nicola Ferrigni, ex assessore ai Servizi sociali e dei presidenti Augusto Ligi e Davide Federici, rispettivamente delle commissioni Lavori pubblici, Ambiente e Mobilità.
Isabel Giorgi parla poi dell’auto regolamento interno voluto dal minisindaco che i consiglieri cinque stelle erano stati obbligati a firmare. “Era stato creato all’interno del nostro gruppo un regolamento comportamentale e procedurale per la proposizione degli atti. La prima regola, la più ferrea, è quella di non parlare o avere qualsiasi tipo di contatto e confronto con le opposizioni. Per quanto riguarda invece la presentazione degli atti sono stati previsti otto step da dover seguire. Ma nonostante io abbia rispettato pedissequamente questi passaggi mi è stato chiesto più volte di non depositare le mie proposte”, dichiara Isabel Giorgi che ha lavorato per proporre, così come richiestole dai cittadini di Valle Aurelia, la costruzione di un’area sportiva all’aperto nel municipio.

Continua Giorgi: “Non c’era la voglia di lavorare per risolvere i problemi e piuttosto di prendersi la responsabilità di rigettare una proposta che arrivava dal territorio ci obbligavano a non presentarla proprio”.
Che la situazione fosse tesa si era capito anche dall'esterno e la conferma arriva dall’ex consigliera 5 stelle: “Le tensioni che si percepiscono sono altissime, c’è molto malcontento”.
Non è al corrente Isabel Giorgi di come il sindaco Raggi abbia commentato questa sua decisione di passare nel gruppo guidato da Giorgia Meloni e chiarisce: “Il Sindaco da queste parti non si è mai vista, solo il Presidente ha il privilegio di avere dei contatti diretti con lei”.

Municipio VIII senza presidente

Intanto il Municipio VIII ha dovuto dire definitivamente addio al proprio presidente Paolo Pace, dimessosi vista l’impossibilità di andare avanti con “una maggioranza che si comportava da opposizione”. E proprio da mercoledì sera il Municipio 8 di Roma sarà senza minisindaco e consiglio municipale. Scadono infatti i 20 giorni di tempo previsti dalla legge dopo che il presidente del Municipio, Paolo Pace del Movimento 5 Stelle, ha depositato le sue dimissioni. I contrasti tra il mini sindaco del quadrante Garbatella - Tor Marancia e i suoi consiglieri sono partiti quasi sin dall'insediamento dell'amministrazione a luglio scorso, tra polemiche reciproche sulle nomine e la gestione dell'ente. Prima di Natale, durante una prima crisi di giunta, anche la sindaca Virginia Raggi ha provato a mediare tra le parti, ma da quando le tensioni si sono ripresentate si è tenuta fuori dalla contesa, delegando la trattativa tra le parti ai principali esponenti della maggioranza pentastellata.

Lo statuto del Campidoglio, all'articolo 27 comma 29, per i casi di dimissioni o sfiducia in Aula del presidente di un Municipio, prevede che "le funzioni del Consiglio e della Giunta del Municipio sono esercitate dalla Giunta Capitolina, mentre le funzioni del Presidente del Municipio sono esercitate dal Sindaco". Ma la Raggi deve ancora decidere se tenere la reggenza o nominare un commissario. Di sicuro la sindaca dovrà dare comunicazione alla Prefettura dello scioglimento degli organi politici del Municipio, che poi avvierà il processo per il ritorno alle urne nel solo Municipio durante la prima finestra elettorale utile.

A questo punto ci si aspettano altri clamorosi cambi nelle file grilline a causa anche dell’immobilismo amministrativo che, a detta di molti consiglieri, soffrono tutti i Municipi della Capitale.