Roma

Dichiarata guerra agli stabilimenti. Metà delle spiagge devono essere libere

Almeno il cinquanta per cento delle spiagge del Lazio dovrà essere libera, quindi accessibile senza il pagamento di alcun biglietto di entrata. E d'ora in poi le concessioni per la gestione degli arenili non saranno rinnovate automaticamente ma saranno assegnate tramite bandi, così come prevede la direttiva Bolkestein. Sono i punti principali della proposta di legge n.221, intitolata "Disposizioni relative all'utilizzazione del demanio marittimo per finalità turistiche e ricreative", approvata dal Consiglio regionale del Lazio. La proposta di legge introduce delle modifiche alla normativa regionale del 2007 sull'"organizzazione del sistema turistico laziale" e, in particolare,  vincola i comuni "a riservare alla pubblica fruizione una quota pari ad almeno il 50 per cento dell'arenile di propria competenza". Fermo restando la facoltà per ciascun comune di stabilire una percentuale superiore. In caso di mancato rispetto di tale quota, "il comune non può rilasciare nuove concessioni demaniali marittime" e sarà tenuto a stabilire nel proprio Pua le modalità e i criteri attraverso i quali raggiungere la percentuale suddetta alla scadenza delle concessioni in essere.
La nuova classificazione delle diverse tipologie di di utilizzo del demanio marittimo prevede tre definizioni: stabilimenti balneari, spiaggia libera con servizi e spiaggia libera. Secondo la normativa sulle spiagge libere e su quelle libere con servizi è vietato il preposizionamento di attrezzature balneari e l'organizzazione dei servizi, in ogni caso, non può precludere la libera fruizione.
Con l'approvazione di questa proposta di legge, è stata inoltre introdotta la segnalazione certificata di inizio di attività (Scia), che sostituirà la dichiarazione di inizio attività. In un'ottica di maggiore trasparenza, un articolo aggiuntivo vincola i Comuni alla pubblicazione sui rispettivi siti istituzionali delle informazioni identificative relative alle concessioni demaniali marittime con finalità turistico ricreative, pena il mancato accesso ad agevolazioni finanziarie regionali. E ancora, viene introdotta una norma per incentivare e regolamentare la destagionalizzazione delle attività legate all'utilizzo del demanio marittimo, nella direzione di una piena fruizione delle spiagge per tutto l'anno secondo regole certe, al fine di consentire un uso pubblico del mare e valorizzare, anche economicamente, il litorale laziale anche nella stagione invernale.
A votare contro la proposta di legge, definita da Zingaretti “storica”, il M5Stelle e Fabrizio Santori del Gruppo Misto.
"Abbiamo votato contro e fatto una dura battaglia in Consiglio. Questa legge non cambierà nulla rispetto alla gestione del demanio marittimo. Secondo noi è una legge vuota, scritta per propaganda politica e per pubblicizzare il fatto che la Regione vuole regolamentare le coste” ha detto la consigliera regionale del M5s Silvia Blasi.