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Roma
Dimissioni, sostituzioni e sgambetti: strane manovre all'Acea

Strane manovre all’Acea. Dopo lo scossone dell’elezione di Virginia Raggi a sindaco di Roma, dall’azienda di piazzale Ostiense giungono notizie di dimissioni e sostituzioni che appaiono perlomeno poco trasparenti. Partiamo dall’inizio. E’ del primo giugno l’annuncio di dimissioni della consigliera di amministrazione del Gruppo Acea SpA Diane d’Arras – eletta nella lista del Socio Ondeo-Suez, amministratore indipendente e non esecutivo di Acea SpA e Coordinatore del Comitato per le Operazioni con Parti Correlate – ufficialmente “per l’intensificarsi degli impegni professionali nel Gruppo Suez”. Per dovere di chiarezza è bene ricordare che cosa s’intende per “parti correlate”. Con questa espressione ci si riferisce a tutti i soggetti in grado di esercitare un'influenza su una società quotata in Borsa. Un soggetto è «parte correlata» se controlla la società, detiene una partecipazione o ne esercita il controllo con altri soggetti; se è una società collegata; se è una joint venture in cui la società è partecipante; se è uno dei dirigenti con responsabilità strategiche o un suo stretto familiare o un soggetto su cui lui esercita un controllo; se è un fondo pensione costituito a favore dei dipendenti della società. Nello specifico, le operazioni con «parti correlate» sono i crediti, le compravendite e ogni altra operazione effettuata da una società in conflitto d'interesse.
Tornando alla d’Arras, indiscrezioni e voci di corridoio legavano le sue dimissioni alla probabile (e poi effettiva) vittoria dei pentastellati a Roma, quando invece presumibilmente l'ex consigliera di amministrazione sarebbe stata richiamata in patria dal nuovo amministratore delegato di Suez Environnement S.A., Isabelle Kocher, per assumere un nuovo incarico importante. 
Se si escludono le dotte elucubrazioni e le fantasiose supposizioni, le dimissioni della d’Arras sarebbero a tutti gli effetti una “non notizia” in quanto la sostituzione di un amministratore, secondo lo statuto societario, dovrebbe avvenire in maniera meccanica attingendo da una lista di sette nomi (su nove)candidati nella Lista Ondeo SpA. Ma così non è accaduto.
La prima clamorosa notizia, infatti, riguarda la decisione del Cda Acea di cooptare per il posto di amministratore (ovviamente su proposta del Socio francese) “uno sconosciuto agli azionisti elettori nell’Assemblea elettiva del Board svoltasi nel 2015”, nella persona dell’ing. Angel Simon Grimaldos, anziché procedere come previsto dall’art.15 dello Statuto Sociale, e quindi attingendo dalla Lista di cui sopra.
La seconda notizia, poi, riguarda lo sgarbo consumato ai danni dell’azionista di maggioranza, il Comune di Roma che, una settimana prima dell’insediamento ufficiale dell’Assemblea Capitolina, risulta vittima di decisioni prese a sua insaputa, malgrado la presenza di cinque amministratori in carica (per nomina di Ignazio Marino e che  dovrebbero “garantire Roma Capitale”). Rispettare anche lo Statuto è legalità.
Una “prova di forza”, quella sopra descritta, che non depone affatto a favore della governance in carica a piazzale Ostiense, e che getta una livida luce sulla legalità e sulla trasparenza in seno all’azienda.

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