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Roma
Disastro Atac, una goccia nel mare: 15 nuovi bus, Roma come Nuova Delhi

La flotta Atac si arricchisce di 15 nuovi bus nuovi di pacca... su 1300. Una goccia nel mare, insomma, pubblicizzata dal Comune di Roma come un grande successo per i trasporti della Capitale. Ma da una capitale europea, appunto, i cittadini si aspettano molto di più.

 

I residenti di Trastevere e Monteverde nuovo questa mattina, mentre l'assessore Meleo presentava alla stampa i nuovi bus, sono rimasti per l'ennesima volta a piedi, abbandonati dal tram 8 che nonostante i frequenti guasti rimane il mezzo pubblico più sicuro della zona, viste le corse numerose che arrivano fino a piazza Venezia. Ad attenderlo sulla banchina decine di persone, che si sono accalcate sul mezzo sperando di arrivare al lavoro in orario. E invece no: il tram si è bloccato su viale Trastevere per un guasto, che ha causato la cancellazione delle corse successive. Solo 15 giorni prima, il 13 novembre, quello stesso tram era rimasto paralizzato a causa della caduta sui binari di un enorme platano che aveva tranciato i cavi della linea.

“Dallo scorso anno ci sono in strada 200 autobus in più. Da qui ai prossimi quattro/cinque anni, l'obiettivo è raggiungere 600-800 nuovi bus. Per avere un servizio buono sarebbe utile cambiarli tutti e 1.300", ha affermato l'assessore alla Mobilità di Roma Capitale, Linda Meleo. Promesse importanti che la giunta potrebbe mantenere sfruttando i fondi di cui Virginia Raggi ha parlato con Carlo Calenda al Tavolo per Roma. E i soldi che sono serviti per l'acquisto dei 15 nuovi bus arrivano proprio da lì: “I fondi di cui si è parlato al Tavolo per Roma erano già nelle nostre disponibilità. Parliamo dei fondi europei Por-Fesr e di quelli del Mit”, spiega ai giornalisti.

Al vertice al Ministero dello Sviluppo, però, si parlava di 650 autobus a metano ed elettrici finanziati con un fondo ministeriale e a rigor di numeri, 15 bus sembrano ben poca cosa nel grande mare Atac.

I nuovi mezzi sono stati dislocati nella rimessa di Grottarossa, che gestisce numerose linee nel quadrante centro nord della Capitale. Alla presentazione oltre a Meleo, il presidente e Ad di Atac, Paolo Simioni. Un'ottima occasione per interrogare l'assessore in merito al futuro dell'azienda, dato che il Partito Radicale è riuscito a raccogliere abbastanza firme da richiedere un referendum riguardo alla messa al bando del servizio di trasporto pubblico della Capitale. “Io non conosco le tempistiche, ma nel frattempo noi stiamo lavorando a un piano serio di rilancio aziendale, il problema del referendum è veramente marginale in questo momento. Lo dico in termini oggettivi. il problema della gara si porrà tra 3-4 anni, io devo dare risposte alla città oggi", ha risposto Meleo, che ha confermato che al referendum voterà “no”.

E se Atac aumenta di 15 unità la sua flotta di bus, continuano i disagi per chi si sposta in metropolitana. Ogni giorno pendolari e turisti, soprattutto sulla linea B, sentono gli altoparlanti ripetere che “il numero di treni circolanti è inferiore al programmato”.

"Abbiamo chiesto all'azienda tutte le evidenze possibili legate a questo scarto treni che abbiamo sulle linee metro, una volta che si avranno le evidenze ci saranno degli interventi – ha risposto Meleo - Prima vorremmo capire la natura di questi scarti che creano un disservizio inevitabile alla popolazione". L'assessore non ha inoltre escluso né confermato che si tratti di uno sciopero bianco e non ha saputo rispondere ai giornalisti che le chiedevano se invece non si trattasse di guasti o mancanza di pezzi di ricambio.

D'altronde i romani si ricordano bene dello sciopero di settembre dei 50 dipendenti della Corpa, la società che gestisce in appalto il servizio di recupero e manutenzione dei mezzi Atac. Arrampicati sui ponteggi di un palazzo in costruzione in Piazza Madonna di Loreto, chiedevano gli stipendi di luglio e agosto, abilmente “dimenticati” dall'azienda romana dei trasporti, che aveva rimandato il pagamento dei fornitori.

E la mancata retribuzione dei fornitori potrebbe essere la causa anche del blocco di tre cantieri Atac in città: “Su questo l'azienda dovrà fornire risposte. Ricordo che con il concordato ci sono regole da rispettare. Questi saranno mesi abbastanza delicati perché si sta chiudendo il piano industriale e il piano di rientro, ma dopo vent'anni di gestione di questo tipo già si sono fatti i miracoli quest'anno", spiega Meleo interrogata sul tema da un cronista alla presentazione dei bus.

Intanto pure l'argomento concordato viene rimandato all'anno prossimo, visto che il Tribunale fallimentare ha concesso 2 mesi in più ad Atac, oltre ai 2 già maturati da legge e conclusisi il 27 novembre, per presentare un piano aziendale.

"Atac attraverso il concordato preventivo sta seguendo un processo di rinascita. Con i municipi stiamo anche lavorando alla razionalizzazione delle linee – assicura comunque Meleo - Oltre all'efficientamento in termini di costi, stiamo lavorando sui ricavi: rispetto allo scorso anno abbiamo avuto un +16% di multe da controllo e ritorni importanti in termini di numeri di biglietti. L'accordo con i sindacati che mira a un aumento di produttività è un passo importante".

Non tutti però sono convinti che un aumento d'orario lavorativo dei tranvieri – è questo infatti l'accordo tra sindacati e azienda di cui parla Meleo – aumenterà anche la produttività. Tutti i reparti della partecipata del Campidoglio passeranno da 37 a 39 ore di lavoro settimanale, parte del personale impiegatizio verrà riconvertito in attività operative e le officine lavoreranno 24 ore su 24, 7 giorni su 7.

 

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