Roma
Discarica Roma, il Divino Amore contro l'M5S Vignaroli: “Pensi alle Ecomafie”
Il Presidio No Discarica Divino Amore al deputato e presidente della Commissione parlamentare Ecomafie: “Non abusi della sua posizione privilegiata”
Discarica Roma, torna a circolare il nome di Falcognana su via Ardeatina ed il Presidio No Discarica Divino Amore si scaglia contro il deputato M5S e presidente della Commissione Ecomafie, Stefano Vignaroli.
“Il Presidio No discarica Divino Amore – si legge nella nota del Comitato – rigetta qualunque ipotesi che veda Falcognana come la predestinata discarica della capitale a fronte di una incapacità politica che non ha eguali. Non ultima la dichiarazione del pentastellato Stefano Vignaroli, nonché presidente della commissione parlamentare Ecomafie, che pur di salvare la faccia punta il dito sulla discarica del Divino Amore. Insomma, assistiamo all’ennesima prova di un bipolarismo politico bieco e alla totale mancanza di coerenza sul tema rifiuti. Proprio poche settimane fa la sindaca Virginia Raggi aveva detto il contrario, intervenendo proprio nel noto Santuario di Roma e rassicurando gli abitanti del IX Municipio. Mentre proprio Vignaroli venne a Falcognana nel 2013 per fare la sua passerella politica”.
“Siamo basiti dalle parole di Vignaroli che, invece di indicare siti abusando della sua posizione, dovrebbe occuparsi di ecomafie. Vogliamo ribadire senza giri di parole che non esistono siti tecnicamente congrui e pronti per ospitare tonnellate di rifiuti - precisa il Presidio No Discarica Divino Amore -. Soprattutto in questo quadrante, già ampiamente penalizzato e per molti casi lacerato. L’unica certezza, purtroppo, è la solita incapacità di affrontare con consapevolezza la questione della 'monnezza'. Regione Lazio e Comune di Roma hanno atteso troppi anni, sei per l’esattezza, nell’immobilismo totale e senza produrre alcuna risposta significativa su una tematica così scottante”.
“Sul nostro territorio, - conclude il Presidio - sul quale abbiamo già abbondantemente parlato, diffondendo rischi e pericoli, non abbiamo intenzione di alzare bandiera bianca, soprattutto quando sentiamo farneticazioni che somigliano più a una guerra tra poveri che a una discussione politica produttiva”.