Dislessia: come riconoscerla? Gli esperti del Bambin Gesù in diretta streaming
Appuntamento giovedì 5 ottobre all 16 sulla pagina Facebook dell'Ospedale
In occasione della settimana dedicata alla dislessia, gli esperti del Bambin Gesù hanno organizzato una diretta streming sulla pagina Facebook dell'ospedale per chiarire i dubbi delle famiglie e spiegare come riconoscere la malattia ed intervenire precocemente.
Pigrizia nel fare i compiti o vera difficoltà di scrittura? Svogliatezza davanti alle pagine di un libro o angoscia per le parole che saltano sillabando le righe? Quando un bambino manifesta ansia per la scuola e i compiti non è detto si tratti di odio per le lezioni: alla base potrebbe esserci un disturbo che può essere guarito grazie al consulto medico.
La dislessia è un disturbo dello sviluppo di origine neurobiologica che compromette più o meno severamente la lettura e che porta i bambini che ne soffrono a compiere molti più errori di lettura dei coetanei e a risultare più lenti del resto della classe nell'apprendere la scrittura.
Secondo i dati diffusi dal Bambin Gesù, in Italia colpisce circa il 3% dei ragazzi in età scolare. Per questo l'ospedale ha scelto di dare un appuntamento digitale alle famiglie che ne vogliono sapere di più alle ore 16 di giovedì 5 ottobre al link: www.facebook.com/ospedalebambinogesu.
Le psicologhe Deny Menghini e Floriana Costanzo di Neuropsichiatria infantile daranno in quell'occasione informazioni e consigli su come riconoscere e affrontare la dislessia.
LA DIAGNOSI
Il disturbo si può diagnosticare al termine del secondo anno della scuola primaria, ma gli indici di rischio possono essere individuati fin dalla scuola dell'infanzia, in modo da intervenire precocemente.
I SINTOMI
I bambini dislessici generalmente compiono con sforzi eccessivi le attività di letto-scrittura e spesso faticano nell'individuare i suoni che compongono le parole, saltando alcune lettere in fase di scrittura e non riuscendo a fondere i suoni durante la lettura. Anche la grafia può essere particolarmente difficoltosa. Spesso compare presto una disaffezione per la scuola e reazioni emotive importanti di natura ansiosa, con addirittura casi di malessere fisico, come mal di pancia e mal di testa prima o durante lo svolgimento delle lezioni.
COSA FARE
Quando il genitore sospetta un disturbo di lettura, scrittura o calcolo è bene che si rivolga al pediatra. Per ricevere una diagnosi è necessario comunque recarsi presso la ASL di appartenenza dove saranno il neuropsichiatra infantile, lo psicologo e il logopedista a monitorare il bambino.
IL TRATTAMENTO
“Ad oggi non abbiamo ancora raggiunto risultati sufficienti per redigere delle linee guida su quale sia il trattamento più efficace – spiega il Bambin Gesù - In Italia sono comunque disponibili alcune raccomandazioni cliniche che sottolineano come gli interventi debbano essere volti a favorire l'acquisizione, il normale sviluppo e l'utilizzo funzionale dei contenuti di apprendimento scolastico".
Nell'esecuzione dei compiti il bambino dovrebbe essere affiancato da persone competenti e specializzate sui Disturbi Specifici di Apprendimento come i tutor dei compiti che forniscano strategie nello studio e supportino i bambini nell'utilizzo sempre più autonomo degli strumenti compensativi. I genitori dovrebbero invece supportare emotivamente il bambino, sottolineando il più possibile le sue aree di forza, evitando di focalizzare la loro attenzione sulla prestazione e sui risultati scolastici.