Disoccupati: il flop dei Centri per l'impiego. Nel Lazio il dramma lavoro
Lavoro, “l'assegno di ricollocazione” fermo dal 2015: mancano le procedure
Disoccupati che non trovano lavoro e imprese che non riescono ad assumere. La denuncia sull'inefficacia del sistema lavoro arriva dai consulenti, cioè da coloro che dovrebbero per conto delle aziende, portare a termine le pratiche di assunzione.
In particolare L’Associazione Giovani Consulenti del Lavoro di Roma affonda sui Centri per l'impiego: “Denunciamo da tempo la situazione dei Centri per l’impiego, farraginosi centri di burocrazia con orari di apertura ridotti e servizi per l’impiego inesistenti. In particolare nel Lazio oltre alla mera iscrizione dei lavoratori non c’è alcun servizio aggiuntivo".
E spiegano: "Le aziende che si rivolgono ai Centri per l’Impiego per trovare profili di lavoratori da assumere si imbattono in uffici privi anche solo di banche dati da cui pescare disoccupati da proporre alle aziende. In questi anni abbiamo speso come paese miliardi di euro in incentivi dopando il mercato del lavoro e non si è stati in grado neanche di dotare i Centri per l’Impiego di software gestionali per agevolare l’incontro tra la domanda di lavoratori da parte delle aziende e l’organizzazione dei curriculum dei disoccupati che vi si andavano ad iscrivere”
Secondo i consulenti, “Il problema nasce dall’alto. Nel 2014 veniva creata l’Agenzia Nazionale delle politiche attive, Anpal, per coordinare i servizi per l’impiego e le politiche attive in Italia. Al contrario si è rivelato l’ennesimo ente inutile e anzi controproducente con dei vertici che continuano a mantenere il proprio posto senza alcun risultato positivo e anzi collezionando solo brutte figure nonostante conferimenti di risorse in larghissima scala. Il nostro mercato del lavoro è fermo e totalmente legato al caso e allo spirito di iniziativa dei singoli disoccupati abbandonati a se stessi. Abbiamo due milioni di disoccupati che avrebbero diritto a ricevere assistenza come avviene in tutti i modelli europei, al contrario nel 2015 è stato istituito l’assegno di ricollocazione, è stato abbondantemente finanziato, siamo a maggio 2018 e dopo ripetuti rinvii sono passati tre anni e l’Anpal ancora non ha reso operative le procedure per dare la possibilità ai disoccupati di poterne fruire”.
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