Roma

"Documenti prego". E la stupra. Arrestato finto poliziotto

E' stato arresato alle prime ore del giorno G.F., 31enne originario della provincia di Cosenza e militare della Marina con l'accusa di aver violentato una ragazzina di 16 anni la notte del 29 giugno a piazzale Clodio. I poliziotti lo hanno trovato nascosto a casa del fratello: davanti agli inquirenti l’uomo ha preferito non rispondere: era di passaggio a Roma perché mercoledì si sarebbe dovuto imbarcare per una missione.

LE INDAGINI. E' lui secondo gli agenti della Polizia di Stato l’uomo che dopo aver visto la giovane in compagnia di due coetanee, fingendosi poliziotto e con il pretesto di infliggerle una sanzione, le aveva intimato di mostrargli i documenti e di seguirlo al commissariato per gli accertamenti. A quel punto però, il sedicente poliziotto, dopo aver assicurato a un palo la bicicletta con cui era arrivato sul posto, l’ha condotta, a piedi, in via Teulada e, all’altezza del parcheggio di via Casale Strozzi, l’ha trascinata con forza nel parchetto sito nelle vicinanze e ha abusato di lei.
Al termine del rapporto l’uomo ha accompagnato la ragazza in via Bafile, dove poco prima l’aveva avvicinata, ma, scorgendo la presenza di un adulto, ha iniziato a correre ed è riuscito a dileguarsi, eludendo il vano tentativo delle donne di raggiungerlo.

Le indagini, immediatamente avviate dagli uomini della Squadra Mobile, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma, hanno consentito di ricostruire la dinamica della vicenda e il percorso effettuato dal fermato assieme alla vittima. È stato, in particolare, predisposto un servizio di appostamento continuativo nei pressi del luogo ove era stata parcheggiata la bicicletta utilizzata dal violentatore per i suoi spostamenti, fin quando, poco dopo l’una di notte, una persona, successivamente identificata per il fratello del fermato, è stato sorpreso mentre tentava di recuperare il mezzo.

Il giovane, dopo una prolungata reticenza e improbabili scuse per giustificare la sua presenza in quel luogo e a quell’ora, ammetteva che la bicicletta era stata parcheggiata lì la sera precedente dal fratello. Immediatamente sono iniziate le ricerche di quest’ultimo, il quale veniva poi trovato proprio in casa del fratello.
G.F., appartenente al Ministero della Difesa – in forza presso l’Arsenale della Marina – è stato riconosciuto - senza alcun dubbio - dalla vittima quale autore della violenza subita la sera precedente. Ulteriori elementi a riscontro dei fatti sono stati forniti dalle videocamere di sorveglianza di uno degli esercizi commerciali presenti lungo la via di fuga, che ritraevano un soggetto dalle fattezze compatibili con il fermato, mentre si allontanava dal luogo inseguito da quattro persone. A ulteriore riscontro, sono state, inoltre, acquisite diverse testimonianze, che confermavano quanto già narrato della vittima e delle sue amiche.

 


Nel corso della perquisizione effettuata presso la dimora del fermato, sono stati rinvenuti e sequestrati un paio di pantaloncini, appena lavati, e corrispondenti a quelli descritti dalla vittima e indossati dall’indagato la sera della violenza.

Visti gli elementi di prova raccolti e il pericolo di fuga, G.F. è stato sottoposto a fermo di p.g. da parte degli agenti della IV Sezione “Reati sessuali e in danno di minori” della Squadra Mobile e messo a disposizione dell’A.G. competente per la successiva convalida. Il fratello del malvivente è stato denunciato in stato di libertà per il reato di favoreggiamento personale.