Roma

Dopo Raggi, il centrosinistra all'opera. Ecco i candidati a sindaco di Roma

Il centrosinistra romano si riorganizza per scegliere il futuro candidato a sindaco. L'incognita Smeriglio al quale è stato chiesto di “pensare a Bruxelles”

di Fabio Carosi

Comune di Roma, il centrosinistra si prepara per il “dopo Virginia Raggi”. Sempre ammesso che il sindaco di Roma sopravviva politicamente alle Europee di maggio con i sondaggi che danno la Lega in forte ascesa e il 5 Stelle verso un ridimensionamento dei consensi.

Sabrina Alfonsi, Giovanni Caudo, Patrizia Prestipino, Christian Raimo e Amedeo Ciaccheri: ecco i nomi che circolano per guidare il progetto di rivincita dopo la sconfitta della candidatura di Roberto Giachetti.

Per la sinistra romana, da sempre divisa tra “estrema” e “democratica”, stavolta la parola d'ordine sembra essere “unità”, anche se le diverse anime, sperano in una svolta. Il titolo di un “pizzino” rinvenuto dal cronista di affaritaliani.it su un tavolo del ristorante La Rosa Rossa di Tor Marancia la dice lunga sull'avvio delle “grandi manovre”. Il titolo è “quadro a sinistra” e sotto sono elencati una serie di nomi di papabili a candidato sindaco di Roma.

Accanto a ciascuno l'area di riferimento: Paolo Gentiloni per la presidente del Municipio del Centro storico, Sabrina Alfonsi, Nicola Zingaretti per il presidente del Municipio Roma III, Giovanni Caudo, Matteo Renzi per Patrizia Prestipino e la “sinistra radicale” per Christian Raimo, delegato all'ambiente del III Muncipio, nonché insegnante e scrittore, infine Massimiliano Smeriglio come sponsor di Amedeo Ciaccheri, presidente del Municipio Roma VII.

Il foglietto la dice lunga sulla strategia che il centrosinistra vorrebbe provare a mettere in campo: via i candidati calati dall'alto e spazio agli amministratori locali seguendo la logica del “lavoro svolto sul territorio” e della necessità di rinnovare quella classe dirigente che ha portato prima alla cacciata di Ignazio Marino e poi alla Caporetto di Roberto Giachetti.

Le diverse anime sintetizzate dal foglietto dimenticato sul tavolo del ristorante (nello stesso locale a pochi metri sedeva l'assessore Pinuccia Montanari alle prese con una super pizza, insieme ai dipendenti dell'Ufficio Giardini del VII Municipio), evidenziano che nel futuro del centrosinistra romano non ci sarà un candidato unico – a meno di accordi – ma si dovrà procedere con il rito delle primarie e arrivare a trovare “la quadra del quadro a sinistra”.

Sulle ipotesi di candidature a sindaco , in ogni caso bisognerà attendere l'esito delle elezioni Europee e del congresso del Pd. Intanto per misurare la resistenza di Virginia Raggi, alla previsione che la vedrebbe sacrificata dal Movimento in caso di clamorosa diminuzione dei consensi nel collegio dell'Italia Centrale e poi per verificare l'ipotesi che circola alla Regione Lazio da qualche giorno e cioè che il vicepresidente Smeriglio stia prendendo in seria considerazione l'offerta di candidarsi in Europa. Qualora Smeriglio dovesse scegliere di continuare a lavorare in Regione Lazio, non è escluso che per lui possa aprirsi la strada del Comune di Roma, con la benedizione di Nicola Zingaretti o come presidente oppure come segretario del Pd. In questo “secondo quadro” c'è il rischio che Zingaretti segretario possa lasciare la Regione proprio a Smeriglio, lasciamo cadere la candidatura per il Comune di Roma. Insomma, l'avvio delle trattative e delle manovre, lascia intendere che il centrosinistra romana abbia metabolizzato la sconfitta contro la Raggi e prepari la fase della riorganizzazione.