Roma
Dosi, inventò lui l'Interpol italiana.Da Montesi al Duce: la storia in ebook
di Patrizio J. Macci
Un italiano che avrebbe fatto impallidire Sherlock Holmes per le sue doti di camuffamento, trasformismo, "fregolismo invetigativo". E' Giuseppe Dosi poliziotto classe 1891, scomparso nel 1981 ed ora ricordato nel volume "Giuseppe Dosi - Il poliziotto artista che inventò l'Interpol italiana" curato da Raffaele Camposano.
Noto alle cronache come il poliziotto che smascherò il vero autore dei delitti attribuiti a Roma alla fine degli Anni Venti a Gino Girolimoni, ha attraversato con la sua attività professionale praticamente tutti gli eventi caldi del Novecento: indagò sulla caduta da una finestra del vate Gabriele D'Annunzio, sventò un attentato a Benito Mussolini, indagò sul Caso di Wilma Montesi.
Il Caso Girolimoni fu la pietra d'inciampo di una fulminante e anomala carriera professionale: il Regime fascista preferì chiudere gli occhi e attribuire gli omicidi delle bambine al "povero" Girolimoni che non aveva nessuna responsabilità nelle uccisioni.
Dosi si incaponì a cercare altrove il vero omicida, contrariando i suoi superiori e provocando l’ostilità dei vertici del Partito Fascista. Da questo momento in poi fu oggetto di stalking professionale fino ad arrivare alla defenestrazione. Considerato un soggetto potenzialmente pericoloso, fu esentato dal servizio, arrestato e rinchiuso nel Carcere di Regina Coeli per poi essere recluso, fino al 1941, in manicomio criminale.
Dopo la liberazione di Roma del 4 giugno del 1944, recuperò dall'incendio ciò che restava dell’archivio della prigione delle SS di via Tasso, mettendolo a disposizione degli Americani che avevano liberato la Capitale. Assunto come Special investigator nel Counter Intelligence Corp (Cic), testimoniò in molti dei processi per crimini di guerra commessi dai nazifascisti durante l’occupazione della Capitale. Nel 1946 fu decorato della Medal of Freedom. Reintegrato nell’Amministrazione della P.S. Viene nominato direttore dell’Ufficio Centrale di Polizia Criminale Internazionale che nel novembre del 1946 aderì alla Commission International de Police Criminelle International Criminal Police Commission. A Dosi si deve l’ideazione della sigla telegrafica Interpol. Come Direttore della Interpol italiana si occupò di numerose problematiche di polizia internazionale. Dotato di una quantità inesauribile di energie e attivissimo anche dopo il collocamento in pensione, fonda una sua personale agenzia investigativa. Davvero niente male per un "attore rubato al palcoscenico", che ora vede la sua vicenda umana e professionale egregiamente ricostruita in un volume in digitale (e-book) che sarà scaricabile liberamente dal sito della Polizia di Stato.