Roma
E' sindrome orso a Lecce nei Marsi. Ha rubato galline pure a Natale. Il video
Nel paesino del Parco Nazionale d'Abruzzo l'orso bruno ormai è di casa
di Valentina Renzopaoli
Natale con l'orso marsicano nel piccolo borgo abruzzese di Lecce nei Marsi. Il gigante del Parco Nazionale d'Abruzzo è diventato cittadino leccese da ormai due mesi.
Così invece di Babbo Natale con le slitte, alcune famiglie del paese la notte di Natale hanno visto proprio lui comparire nel loro giardino. Anzi, a passeggio nell'oscurità, gli orsi erano due. E questa volta, c'è un video: l'apparizione è stata finalmente documentata con un cellulare.
Sono circa le 21, nel giardino della villetta in località Vallemora, si sentono dei rumori, i cani del vicinato abbaiano, e dalla finestra il signor Italo lo vede. In modo concitato, avverte la moglie di non uscire, insieme ad un amico urla cercando di farlo allontanare. Nel buio di vede una massa gigante scura che si muove lentamente, poi la rivelazione: “Gli orsi sono due!”. Cercano di illuminarli per vederli meglio e uno dei due attraversa il piazzale. Le immagini lo immortalano.
Tra stupore, timore, orgoglio e paura, è ormai vera e propria sindrome nel paese scelto dall'orso, che non ne vuole proprio sapere di andare in letargo. I tre, forse quattro, esemplari che da inizio novembre scendono dalle montagne, escono dal bosco e si avvicinano alle abitazioni, sono sempre più di casa e sempre meno forestieri.
Sul terreno del signor Cherubini, sempre a Vallemora, l'Orso si era visto anche il 23 sera: ha buttato giù un cancello per raggiungere alcuni pollai già depredati, lasciando come ricordo delle inconfondibili feci, rivelatrici di una abbuffata di carote.
Settimana dopo settimana, si inoltrano sempre più all'interno del centro abitato, attraversano i vicoli, abbattono steccati, superano muri e si infilano nei giardini, a caccia di cibo. In quasi due mesi, hanno mangiato quintali di carote lasciate abbandonate dai pastori nei terreni incolti, hanno divorato decine e decine di galline, e anche qualche coniglio. “Si sono salvati solo un paio di pollai in tutto il paese”, si racconta nei bar. E le visite da parte degli operatori dell'Ente Parco e delle guardie forestali sono ormai all'ordine del giorno. Le segnalazioni e gli avvistamenti sono continui: la fascia oraria è sempre quella. Puntuali come un orologio svizzero, gli orsi si fanno vedere tra le 19.30 e le 21, quando il buio è ormai profondo.
Ma già dalle 18.30 tra le stradine di Lecce scatta il coprifuoco: nessuno si azzarda più a passeggiare a piedi. Ma in molti escono in auto e si appostano. Riuscire a vederlo è comunque un fortuna, la sua apparizione ha qualcosa di magico.