Roma
E la donna ritorna prepotentemente femmina: sexy e un po' altera
Si è appena conclusa l’edizione estiva di Altaroma iniziata il 10 luglio e terminata ieri dopo quattro intensi giorni di sfilate. Al di là delle polemiche e delle riflessioni che ogni manifestazione di successo inevitabilmente sottopone, Altaroma quale eredità ci ha lasciato? Cosa andrà quest’inverno? Dove sta portando la tendenza?
Vince, senza dubbio, la donna eterea ma non inconsistente: una donna con la “D” maiuscola, femminile, altera e sicura di se’. Divina, se possibile, ma con moderazione.
Una donna che ricalca il ricordo di tempi perduti. Tempi in cui il termine “femminilità” aveva ancora un significato. Tempi in cui i ruoli di genere erano differenziati e non ci si vergognava di essere gentili.
Billotta sceglie un ideale di bellezza ispirato al fascino misterioso delle donne klimtiane o alla leggerezza di Isadora Duncan per creare capi con linee e tagli anni ’40.
Borbone propone tagli a kimono e seduzioni dell’estremo Oriente per una donna evanescente e sfumata come un ricordo. I colori presi in prestito dalle famose porcellane.
Rani Zakhem disegna una donna ardente e incisiva ma elegante e sfuggente come una Salomè contemporanea. Nude look e abiti a guaina esaltati dalla leggerezza di leggerissimi quanto trasparentissimi mantelli.
Balestra punta su tagli sbarazzini quanto su abiti a sirena sempre impeccabilmente eleganti. Tanto Lurex, tanti cristalli, tanta leggerezza dei dei tessuti, tante sfumature di grigio.
Raffaella Curiel investe sull’opulenza vestendo una donna cortigiana col sapore del ‘500 inglese. Tanti pizzi, tanti gioielli, tanto tutto.
E così, a sua volta, Anton Giulio Grande propone una cortigiana francese: Una donna sexy e senza mezze misure, ma lo fa con arte, senza sradicarla da un contesto specifico ed idoneo. Rococo’.
Chiaradé appaga l’occhio con grandi volumi, ma sotto ad essi si profila una donna sirena, sensuale e concreta. Una donna che ha voglia di piacersi e che si compiace della propria femminilità.
Vittorio Camaiani propone una donna complice, vicina a chi la osserva, una donna gentile che veste con semplicità ma con grande personalità. Tagli asimmetrici, giochi di colore e delicatezza delle forme.
Riassumendo: tante sono state le immagini, tante le interpretazioni, tanti i modi di vedere la bellezza, ma da lontano una luce sta spuntando: finalmente e lentamente forse la donna sta tornando femmina.
Tiziana Galli