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Roma
“E' un mondo di cacca”, il parroco choc ai funerali di Mattia all'Infernetto

Greta Thunberg e Fabrizio De Andrè: volta alto e ammonisce il giovani il parroco dell'Infernetto, “perché è un mondo di cacca”. Così don Carlo, il parroco della chiesa di San Corbiniano, all'Infernetto, nella sua omelia durante il funerale del 14enne investito e ucciso lunedì scorso all'Infernetto.

“Dobbiamo essere pragmatici, non possiamo cambiare il passato ed impedire che avvenga incidente. Non possiamo cambiare il passato ma solo il presente e il futuro”, dice don Carlo riferendosi alla parabola in cui Gesù resuscitò l'unico figlio della donna vedova a Nain. “Per questo non possiamo sprecare la morte di Mattia - dice - Intendo sprecare la sua vitalità, la sua carica di energia, la caratteristica più bella di voi giovani. L'altra sera, giovedì scorso, alla fiaccolata è ricorso più volte il termine m...da, più volte avete detto questo è un mondo di cacca, avete ragione”.

“È un mondo di cacca - continua il parroco - perché siamo stati noi adulti a renderlo così, in quel grido mi è sembrato risuonasse il grido di Greta quando diceva che abbiamo rubato la vostra infanzia e i vostri sogni, sicuramente li abbiamo infranti perché non siamo stati degli esempi, non coerenti coi grandi ideali che dicano di processare. È un mondo di cacca, ma Fabrizio de André diceva che dai diamanti non nasce niente, dal letame nascono i fiori. Proprio perché il mondo è così, potete fare qualcosa di bello - continua rivolgendosi agli amici di Mattia - e vi invito a nome di tutti gli altri adulti a impegnarvi in qualcosa di grande, lottate per la vita che tocchi il mondo intero. Voi potete far nascere fiori dal letame più di quanto siamo riusciti noi a fare”.

Poi aggiunge: “Un'altra frase che ho sentito alla fiaccolata è stata: 'Rega, le canne fatevele a casa. Le canne non ve le fate manco a casa - incalza don Carlo - perché non sapete quanto durerà l'effetto di quello che avete fumato. Non potete essere sicuri che quando vi metterete al volante la vostra percezione della realtà non sia alterata. Non deve succedere quello che è successo a Mattia”.

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