Eccesso di rame nel sangue: cresce il rischio alzheimer - Affaritaliani.it

Roma

Eccesso di rame nel sangue: cresce il rischio alzheimer

Arriva da uno studio tutto italiano, condotto dai ricercatori dell'Ospedale Fatebenefratelli all'Isola Tiberina l'ultima importante scoperta sul rischio Alzheimer: una malattia che colpisce 30 milioni di persone nel mondo, di cui solo 600mila in Italia. La ricerca, realizzata in collaborazione con l’IRCCS “Centro San Giovanni di Dio” di Brescia, ha individuato le variabili genetiche collegate alla produzione eccessiva  di rame “libero” nel sangue è fattore di rischio. I risultati dello studio sono stati pubblicati dalla rivista internazionale “Molecular Neurobiology”.
Dopo aver sottoposto al test del rame 287 pazienti con Alzheimer, è stato possibile collegare a tre varianti del gene ATP7B la presenza elevata di questo metallo nel sangue.
 “Questa scoperta permette ora di definire un particolare tipo di paziente con Alzheimer legato a questo nuovo marker biomolecolare, indicatore del difetto metabolico che porta all’accumulo di rame “libero” nel sangue, fattore associato alla malattia”, ha spiegato Rosanna Squitti, capofila dello studio al Fatebenefratelli.
È stato infatti evidenziato negli ultimi anni, da un team di ricercatori guidati dalla stessa ricercatrice, che in soggetti con valori elevati di rame “tossico” (non veicolato dalla ceruloplasmina), risulta triplicato il rischio di sviluppare malattia di Alzheimer. Tali studi hanno aperto la prospettiva di ridurre la probabilità di ammalarsi abbassando le concentrazioni di rame nel sangue di soggetti a rischio.
Ora il nuovo studio ha individuato le componenti genetiche legate alla produzione eccessiva di rame.
Lo stesso studio ha ricevuto di recente anche un importante premio dall’American Society of Clinical Pathology , per originalità e potenziale impatto clinico, nel corso del Congresso Internazionale che ha riunito a Long Beach (Los Angeles, USA)  oltre 2000 ricercatori.