Roma
Elezione Europee, “Lega a Bruxelles per cambiare tutto”. Parla Luisa Regimenti
Candidata con la Lega per la terza circoscrizione elettorale - centro Italia, parla Luisa Regimenti
Elezioni Europee 2019 come un referendum, parola di Lega. A Bruxelles per un'acccoglienza dei migranti senza rinunciare a frontiere controllate, made in Italy ed un ruolo protagonista al tavolo delle grandi. Ma non solo, all'orizzonte pure l'obiettivo Campidoglio. Un medico alla corte di Matteo Salvini, parla Luisa Regimenti: “In Europa per cambiare tutto”.
Romana, sposta e con due figlie, medico specialista in Medicina Legare nonché presidente dell’Associazione Nazionale Medici Legali – Medicina Contemporanea. Spedita in missione in Europa da Salvini per portare "prima le richieste degli italiani", ad Affaritaliani parla la candiata per la terza circoscrizione elettorale-centro Italia Luisa Regimenti.
Queste elezioni sono state descritte, in un senso o nell'altro, decisive per il futuro dell'Europa. Secondo lei è così?
"Sì, assolutamente. Si tratta di un appuntamento elettorale strategico, che offre la possibilità di avviare la costruzione di un’Europa dei popoli, non più sottomessa ai banchieri e alla finanza speculativa. Il nostro leader Matteo Salvini le ha definite un referendum per il nostro futuro. Ed è proprio così. Un futuro che dal 26 maggio abbiamo l’opportunità di costruire insieme, dando un nuovo volto all’Europa, che così com’è davvero non va bene. Rigore, austerità, vincoli, trattati: con la Lega a Bruxelles le cose cambieranno e si tornerà a parlare di Italia e di italiani, di tutela dei prodotti nostrani, di più fondi da impiegare in progetti di crescita e sviluppo, di attenzione alle politiche giovanili, di imprenditoria femminile, di una sanità finalmente moderna, di una ricerca scientifica altamente specializzata e di tanti altri temi che fino ad oggi sono stati sacrificati sull’altare dei numeri e dei conti economici. Tra le altre emergenze, inoltre, resta quella ambientale: l’Europa dovrà essere in grado di affrontare in modo concreto questa sfida, programmando un progetto europeo comune a tutti i Paesi".
Quali competenze può portare al Parlamento Europeo? Qual è la priorità per l'Italia?
"L’Italia in Europa dovrà contare di più. E’ uno dei Paesi fondatori, ha eccellenze in tanti settori, è un riferimento geografico importante nel bacino del Mediterraneo. La Lega rimetterà al centro delle politiche europee gli italiani. Per quanto mi riguarda, come medico legale e professore universitario, sento il dovere di portare a Bruxelles le istanze che in questi anni ho visto emergere nel territorio. Lavorerò per sostenere a livello comunitario iniziative e progetti in grado di migliorare la vita delle persone, per garantire loro una sanità sempre più all’avanguardia, una formazione professionale sempre aggiornata, maggiori opportunità per lo sviluppo imprenditoriale. Sarà fondamentale, inoltre, utilizzare di più e meglio i fondi europei, cosa che fino ad oggi non è stata fatta, con tanti soldi che sono tornati al mittente perché non siamo stati in grado di realizzare progetti credibili e finanziabili".
I tre partiti “euroscettici italiani”, M5S-Fdi e Lega, sono in 3 eurogruppi diversi. Un'Europa sovranista è solo un’invenzione?
"Innanzitutto è sbagliato definire la Lega un partito euroscettico, perché come abbiamo detto tante volte non siamo contro l’Europa, siamo contro questa idea di Europa, che costringe milioni di cittadini a dipendere nella loro vita quotidiana da sistemi bancari e percentuali matematiche. Non si tratta di inventare un’Europa sovranista o definita con formule di circostanza o convenienza politica, si tratta di ridare all’Italia il prestigio che merita in seno a questa istituzione, un ruolo di primo piano, il rispetto che ancora manca. Un’Europa che riconosca il valore della nostra identità nazionale, non mortificandola ma sostenendola in un progetto di crescita comune. La recente manifestazione in piazza Duomo a Milano, con la presenza dei leader internazionali della destra europea, ha indicato la strada da seguire".
I possibili successori di Junker sono divisi sulla questione migranti. Sarà l’Europa delle frontiere o dell’accoglienza?
"La gestione dell’immigrazione deve cambiare e l’Europa dovrà farsene carico. La Lega in questo primo anno di governo ha lavorato con determinazione per rallentare gli sbarchi di clandestini e per interrompere il mercato di esseri umani da parte di scafisti senza scrupoli. Noi siamo per un’Europa dell’accoglienza, ovviamente, ma garantita da regole sicure e certe, da frontiere riconosciute, da un progetto comune che coinvolga tutti i Paesi membri, per una politica dell’immigrazione seria e rispettosa di tutti i popoli. Per questo in Europa sarà nostro impegno occuparci della revisione dei Trattati e raggiungere nuovi accordi per gestire nel modo giusto i flussi migratori. Non rinunciamo alle nostre battaglie e l’Ue dovrà ascoltarci".
La difficoltà del Regno Unito ad uscire dell’Europa cosa può insegnare all’Italia?
"Tre anni fa, con un referendum, i cittadini della Gran Bretagna hanno deciso l’uscita del loro Paese dall’Unione Europea, ma ancora oggi la Brexit è bloccata e l’Ue ha dato tempo fino a ottobre al Parlamento inglese per approvare un valido accordo di separazione. Un divorzio che peserà molto sia a livello economico sia commerciale, inciderà sulla tenuta dei posti di lavoro e limiterà la circolazione sul territorio con conseguenze negative sulla crescita produttiva delle aziende inglesi. Tutto ciò fa capire che non conviene a nessuno uscire dall’Unione Europea. Neanche all’Italia, ma questo non significa però che dobbiamo accettarla così come ci viene imposta. Ecco perché parliamo di buonsenso in Europa, dove vogliamo portare prima di tutto le richieste degli italiani".
È dal 1870 che il paese si divide su Roma Capitale, secondo lei qual è oggi il suo ruolo? Serve davvero una nuova legge speciale? Servono fondi diversi rispetto alle altre città?
"Roma è la Capitale dell’Italia, una città dalle mille risorse, con un patrimonio storico, artistico e culturale immenso e che affonda le sue radici nella storia. E in quanto tale primo biglietto da visita per turisti e investitori. Non possiamo accettare l’inerzia di chi oggi la governa. La città va rilanciata soprattutto nei servizi e nella gestione ordinaria, dalla manutenzione delle strade alla questione spinosa dell’emergenza smaltimento rifiuti. La Lega è pronta a prendere per mano la città e i romani, per far tornare Roma al suo splendore".