Roma

Elezioni a Ostia, Picca-Di Pillo alla resa dei conti, domenica il voto

Domenica 19 novembre il ballottaggio: tra aggressioni e atti intimidatori

La campagna elettorale per il voto di domenica 19 novembre a Ostia, Acilia ed Infernetto si chiude con lo spettro della mafia che incombe sul X Municipio dopo l'incendio doloso alla sede del Pd.

 

Non era bastata la testata inferta da Roberto Spada al giornalista Rai che stava provando a intervistare il titolare della palestra della zona in merito alle sue simpatie per Casapound. E nemmeno le decine di cassonetti nuovi andati a fuoco nelle notti precedenti al voto dello scorso 5 novembre.

Una campagna elettorale che non si è potuta concentrare sui candidati a causa delle ritorsioni e dei colpi di testa opera delle famiglie “potenti” del litorale romano. Ma le due candidate Giuliana di Pillo, in quota M5S, e Monica Picca, per il centrodestra, non sembrano demordere.

Entrambe, nella mattina di venerdì 17 novembre, hanno manifestato solidarietà nei confronti del Pd, dopo la notizia del portone della sede  di Ostia Antica andato in cenere a causa delle fiamme.
“È gravissimo che a poche ore dal voto avvengano tali episodi. Condanno con fermezza ogni fatto di violenza ed esprimo piena solidarietà al Pd di Ostia Antica, vittima di un vile atto intimidatorio”, ha dichiarato Picca.
La Di Pillo, invece, l'ha definito “un altro episodio inaccettabile, che offende le persone perbene che vivono in questo municipio. Condanniamo questo grave atto così come abbiamo condannato i ripetuti episodi dei roghi dei cassonetti, perché la solidarietà deve essere unanime quando si tratta di combattere i fenomeni di illegalità. Esprimiamo la nostra vicinanza a coloro che hanno subito questa grave forma di violenza e intimidazione".

Per entrambe, così come per i tanti membri della politica romana e nazionale, insomma, si è trattato di “intimidazione”. In un territorio dove il Municipio è rimasto per 2 anni commissariato per mafia fa scalpore che a due giorni dal ballottaggio possano avvenire – per ora impunemente – fatti tanto gravi.

Il Pd, fuori dai giochi per quanto riguarda le elezioni locali con Athos De Luca che nel primo turno ha preso appena il 13,61% dei consensi, non è stato attaccato per convogliare voti a un altro partito, ma per la sua opposizione alla mafia. Nella giornata precedente all'incendio, infatti, aveva manifestato tra le strade del litorale per rivendicare la legalità nel territorio. Accanto al partito, marciava anche l'associazione Libera di Don Ciotti.

Ora però Ostia deve tornare a pensare al futuro, con un voto democratico che riporterà il X Municipio a fare i conti con l'amministrazione quotidiana del territorio. Le due candidate sono pronte per un testa a testa alle urne che ha un esito quantomai incerto.
Al primo turno Di Pillo aveva prevalso sull'avversaria con il 30,21% dei consensi, contro il 26,68% delle preferenze ottenute da Monica Picca, ma ora i giochi sono di nuovo aperti.

Casapound, che avrebbe potuto sostenere il centrodestra per ottenere due consiglieri in Municipio contro il singolo consigliere che otterrà in caso di vittoria del M5S, se n'è guardata bene. L'estrema destra ha così invitato i suoi sostenitori ad andare al mare, nonostante i 6 mila voti raccolti al primo turno, teoricamente capaci di annullare le distanze tra le parti. Alla faccia della democrazia e del voto che sconfigge le prese di potere di chi si mantiene fuori dalla legalità, Casapound ha deciso di prendere una posizione netta e di chiedere lo stesso ai suoi sostenitori.

Stefano Fassina di Sinistra Italiana, al contrario, si è schierato apertamente a favore dei 5 Stelle contro le destre.

Il Pd, partito ferito sia in sede di voto che per le ritorsioni sul territorio, ha dichiarato che non intende appoggiare nessuno tra pentastellati e centrodestra per prepararsi a fare opposizione ad entrambe. Ma alcuni militanti sul territorio sembrano intenzionati a non disertare le urne per non far vincere l'astensionismo.

I grandi leader hanno scelto invece di non presenziare agli ultimi comizi: né Silvio Berlusconi, né Beppe Grillo sosterranno di persona le candidate. Sebbene Picca sia la donna del centrodestra, infatti, proviene da Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni e secondo alcune voci Berlusconi non vuole arrivare a schierarsi pubblicamente in suo favore. Matteo Salvini, invece, a Ostia c'è andato prima del voto del 5 novembre, ma non intende tornarci prima del ballottaggio per impegni legati alla sua carica in Europarlamento.

Alle urne i cittadini del municipio ci arriveranno sotto la stretta sorveglianza delle forze dell'ordine in borghese. Dopo il Comitato sulla Sicurezza tenutosi in settimana, infatti, il ministro dell'Interno Marco Minniti ha annunciato che i seggi verranno monitorati in maniera ferma, anche se discreta.