Elezioni Comunali a Fiumicino: “Le mie competenze per la città. Altro che Pd”
Elezioni comunali 2018, il candidato del centrodestra di Fiumicino attacca: “Per il Pd Montino ipotesi di danno erariale. Ecco le mie competenze"
di Fabio Carosi
A Fiumicino, comune chiamato a votare il prossimo 10 giugno va in onda la parabola al contrario. Un'esperienza da viceministro, poi ministro e in carica come presidente del Microcredito (la banca etica che sostiene l'economia di chi ha idee, voglia di lavorare ma è senza capitale), Mario Baccini ha deciso di candidarsi a sindaco con l'appoggio di otto liste di centrodestra.
Accetta la proposta di affaritaliani.it di un'intervista senza domande anticipate per spiegare come un politico-tecnico col suo curriculum denso di competenze, abbia deciso di rimettersi in gioco.
Allora Baccini, dalla delega all'America del Nord e del Sud quando era agli Esteri, sino alla Funzione Pubblica come ministro. Quindi il Microcredito. Che c'entra lei con Fiumicino?
“Nessun passo indietro. Anzi è un passo in avanti. Metto a disposizione del territorio nel quale è nata e vissuta la mia famiglia, le mie competenze. Credo che la politica debba rigenerarsi e fare supplenza alla fine dei partiti. E aggiungo: Dopo la fine dei partiti la riaggregazione sociale deve partire dai territori e dai Comuni, per questo ho deciso di tornare su quella terra nella quale sono cresciuto”.
Parole nobili e alte, ma qui i parla di bilanci, tasse, fogne, allagamenti, disoccupati, anziani. Insomma, Baccini, quello del sindaco è un mestiere serio. Bisogna sporcarsi le mani...
“E' il problema dell'amministrazione uscente. In 5 anni non è riuscita a dare riposte al territorio e in campagna elettorale sta adottando provvedimenti che indebiteranno il Comune per 40 anni. Basti pensare ai mutui che sta accendendo sulla base di entrate da tasse che sono ingiuste. I nostri tecnici sono al lavoro per valutare l'ipotesi di una denuncia per danno erariale”.
Parliamo di campagna elettorale. Lei sostiene di essere il candidato del centrodestra, altrettanto fanno Lega e FdI. Insomma nel destra-centro di Fiumicino ci sono rimasti solo posti in piedi...
“Guardi, quello che noi proponiamo è il nuovo centrodestra e non quello della Lega che nasce al nord e che ha radici dell'autonomia e nel federalismo esasperato. La nostra azione nasce dalla coscienza dei bisogni della gente secondo la vera cultura di centrodestra, quel centrodestra che in 5 anni di Montino è scomparso. Ora si vota e riappare. E aggiungo: noi uniamo il movimenti di Parisi, Forza Italia, Orgoglio Tricolore i Cristiano Popolari e le liste civiche che credono nel nostro progetto”.
Come per gli altri candidati, le assicuro che il suo programma verrà allegato all'articolo, così chi vuole studiare magari ha un'opportunità in più. I due punti più importanti?
“Ricollegare Fiumicino alla rete ferroviaria nazionale, mettere in sicurezza il litorale come non è accaduto a Fregene vittima dell'incuria di chi aveva i soldi pronti e non li ha spesi; ricollegare le 14 località in cui è diviso il Comune e decentrare i servizi, poi mettere in sicurezza l'area di Isola Sacra. Quindi occuparmi della crisi più importante, quella del lavoro. Dimenticavo l'identità del Comune: basta essere la periferia di Roma o il parcheggio del Leonardo Da Vinci”.
Lavoro è una bella parola, come?
“I cardini sono 3: economia aeroportuale, il mare e il verde della campagna. Chi vuole aprire e investire a Fiumicino avrà sindaco e intero Comune come consulente gratuito e se assume donne e uomini che vivono sul territorio avrà diritto a un'agevolazione sulle tasse comunali. Penso a un credito d'imposta oppure a un congelamento a tempo delle tasse. Ci stiamo studiando e la soluzione sarà pronta per il 10 giugno. Il principio del kmutile non è quello di mangiarsi solo le pannocchie di Palidoro o la carne di Testa di Lepre ma creare un sistema virtuoso in cui anche gli spostamenti ridotti fanno bene all'economia delle persone e del territorio. Mi permetta ancora: sono stato ministro della Repubblica e ho fatto riforme importanti: le competenze maturate nel tempo fanno sì che io sia la persona giusta in grado di trasformare un progetto in una realtà. Piuttosto ha letto il programma”?
Sì, giuro che l'ho letto. Molto chiaro e sintetico. Mica vorrà interrogarmi, vero?
“Spero solo che abbia capito la differenza tra le strategie che sono le linee di indirizzo da sindaco e l'azione, cioè le cose che si possono fare e subito”.
Grazie per la sintesi ma le domande le faccio io. Proseguiamo: gioco della Torre, chi butta giù per primo dei suoi avversari?
“A parte lei che mi fa questa domande, non sarà necessario per nessuno. Ci sono tutti gli indicatori per farcela al primo turno”.
Neanche il sindaco uscente Montino?
“E' un uomo stanco di fare il nulla che ha prodotto in 5 anni e poi nel prossimo mese di luglio ha qualche appuntamento che lo terrà lontano dal Comune col corpo e con la testa”.
Non le fa paura neanche l'M5S?
“Il risultato nazionale avrà una deriva ma non sarà sufficiente perché mancano di competenze specifiche sull'amministrazione. Basta guardare Roma per capire che i proclami li fanno tutto, governare lo fanno pochi. E non ho detto che non possono imparare. Tutti posso imparare ma devono studiare e lo studio implica ingegno e tempo”.
Baccini, che ne pensa del suo amico De Vecchis?
“Lo conosco da tempo ma dopo un'assenza lunga 5 anni all'opposizione che non c'era è riapparso all'improvviso. E perdippiù col paracadute del seggio al Senato”.
Ma ha detto che si dimetterà...
“Basta studiare la storia della nostra Repubblica per ricordare che le dimissioni da senatore sono cosa complessa. C'è anche chi ci ha messo anni per liberarsi dal titolo di senatore. Lo scriva, così rinfreschiamo la memoria al mio amico De Vecchis”.
La diplomazia è un arte che ha imparato agli Esteri?
“Ho anche imparato dalla mia famiglia a lavorare e a studiare. Ho anche nel mio patrimonio umano l'educazione e il rispetto delle persone. Guardi sono persino contento di misurarmi con altri candidati, perché la politica per gli elettori è un patrimonio. Più si parla, più si discute e ci si confronta e più emerge che governare significa servire i cittadini e il territorio e più la gente si arricchisce. Posso aggiungere due cose sul programma”
Come detto verrà allegato, però se proprio insiste...
“Brevissimo: tra cinque anni vorrei essere ricordato come il sindaco che ha trasformato Fiumicino in una città moderna, efficiente e accogliente e non come il paese dell'aeroporto”.
Ora il cosiddetto spazio autogestito, dica pure quello che vuole, verrà fedelmente riportato...
“A chi vota nel Comune di Fiumicino una raccomandazione. Guardatevi dai chiacchieroni e da chi racconta favole. Scegliete la persona a cui affidare il vostro futuro in base alle capacità alle competenze, all'esperienza e al progetto. Il tempo degli slogan elettorali è finito. E soprattutto: andate a votare”.
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