Roma
Elezioni europee, Forza Italia un disastro: si salva solo il Tajani-partito
Disastro Forza Italia, al test delle urne si salva solo Antonio Tajani. L'analisi
Elezioni europee 2019, per Forza Italia e Berlusconi una nuova batosta elettorale: persi 300mila voti in 5 anni. Si salva solo il Tajani-partito
Elezioni Europee, è notte fonda per Forza Italia. Nuova bastosta elettorale per il centrodestra moderato di Sivio Berlusconi, nel Lazio è una Caporetto; persi in 5 anni circa 300mila voti. L'unico a salvarsi dalla catastrofe è il Tajani-partito.
Dai 446mila elettori del 2014 ai 164mila del 2019, da terzo partito a quinto, dietro pure ai Fratelli d'Italia di Giorgia Meloni. A distanza di una tornata elettorale i risultati europei di Forza Italia nel Lazio sono impietosi e non lasciano scampo ad interpretazioni, specchio fedele del declino politica di un partito agonizzante. A scampare, parzialmente, alla disfatta del berlusconismo un solo un uomo che del basso Lazio ha fatto la sua roccaforte, ma soprattutto la sua personalissima assicurazione a prova di disastri. È Antonio Tajani, presidente uscente del Parlamento europeo nonché signore assoluto della preferenze forziste.
Il cuore ciociaro, con orgini di Ferentino, ma la mente rivolta al voto. Della Ciociaria Tajani ha fatto il proprio impero, costruendosi un invidiabile paracadute in barba al destino del proprio partito. A distanza di 5 anni il destino di Tajani sembra infatti diverso dal quello di Forza Italia, specie se si analizza il rapporto tra preferenze e voti. Non senza qualche duro colpo, lo zoccolo duro dell'ormai ex presidente dell'europarlamento è infatti, quasi, rimasto invariato; oltre 6mila le preferenze raccolte in provincia di Frosinone contro le 12mila del 2014. Solo che all'epoca Forza Italia contava su 56mila voti ciociari, oggi appena 19mila. In provincia di Latina Tajani può contare 4mila preferenze contro le 13mila del 2014, una perdita molto ridotta si paragona a quella di Forza Italia: oltre 60mila voti nel 2014, contro gli 28mila del 2019. Insomma, se Forza Italia precipita possiamo dire che Tajani casca quasi in piedi. Allargando ancora un po' il confronto, se su Roma e Provincia i forzisti hanno perso circa 180mila voti, 283mila del 2014 contro i 102mila del 2019, Tjani perde "solo" 30mila preferenze: passando da 57mila a circa 20mila.
Insomma, un partito all'interno del partito, un collezionatore seriale di preferenze, consolidate nel tempo attraverso una presenza costante sul territorio. Un lavoro al servizio di se stessi, che oggi porta i suoi frutti. Inutile infatti sottolinare come il tempo, e l'elettorato, sia stato più clemente con il Tajani-partito che con Forza Italia. Tajani può parzialmente sorridere, Silvio Berlusconi probabilmente meno.