Roma

Elezioni Fiumicino. Velli M5S sfida la Lega: “Gli altri tutti in pensione”

Pronta la guerra contro l'aeroporto in crescita: “A Fiumicino la partita si gioca contro i Benetton”

di Fabio Carosi

 

Elezioni Fiumicino. Se il paradiso è lastricato di buone intenzioni, Fabiola Velli è decisamente il candidato che le riassume tutte. Si presenta all'appuntamento di domenica con le urne, con un programma in cui non manca nulla, se non quel pizzico di esperienza e malizia che invece segnano profondamente i suoi avversari.

 

Una legislatura di timida opposizione, nel classico gioco della torre, sceglie di buttare giù prima il sindaco uscente, poi ci ripensa e sogna di sgominare tutti, “perché è il sistema che va ripensato”.

Con il vento in poppa per via dei risultati delle elezioni di marzo dove alle Regionali il Movimento Cinque Stelle ha preso il 30% e alle politiche il 40%, è lei l'avversario numero uno del sindaco uscente Montino, il cui Pd è stato svuotato proprio dall'M5S. Ma è un vento anomalo quello che soffia su Fiumicino, perché se è vero che il Movimento ha dalla sua il neonato Governo, è altrettanto vero che nell'insolito laboratorio in riva al mare, la Lega corre con un suo candidato e quindi contro l'M5S. Così i “ragazzi della professoressa Fabiola” dicono chiaramente che “se va bene chiudiamo la partita al primo turno, se va male andiamo al ballottaggio”. I numeri potrebbero dargli ragione, ma il segreto della follia di Fiumicino è che intere famiglie sono divise tra diversi candidati e che le “nazionali” sono una cosa, le Comunali un altro film.

Sorridente, equilibrata e un po' sognatrice perché pensa che il mondo sia migliore di come viene descritto, la Velli è una prof che viene dal mondo del lavoro, precisamente dalla moda dove è stata una “tosta” come manager di brand di primissimo ordine. Poi superata la soglia dei 50 ha deciso di riprendersi la vita. E dalla moda ora punta a governare un territorio che riassume tutte le contraddizioni del pianeta.

Allora signora Velli, le regole d'ingaggio prevedono che riassuma il programma in poche parole e che venga allegato all''intervista. Secondo lei qual è il problema di Fiumicino?

“Prima di tutto manca un'identità perché è un Comune giovane e poi non riesce ad esprimere le sue potenzialità. Bisogna farlo crescere e smetterla di guardare all'Aeroporto come uno stipendificio”.

Cioè Fiumicino non è l'aeroporto?

“Penso a un parco archeologico e ho già parlato col Municipio Roma X per creare un'area integrata. Dobbiamo attingere a 40 milioni di passeggeri l'anno in transito al Leonardo Da Vinci e convincerli a fermarsi sul nostro territorio”.

Sarà difficile trattare con un “mostro” al quale negate una nuova pista... Sorride... e poi si scatena.

“La battaglia finale sul futuro di Fiumicino si gioca contro i Benetton che hanno il loro feudo radicato a Maccarese e nella zona centrale del Comune che invece ha abbandonato il nord mentre Isola Sacra è un paesone. La ciliegina sulla torta è stata la conferenza stampa di qualche tempo fa quando è stato presentato il progetto Business City, un mostro di 90 mila metri cubi divisi in 7 edifici che vorrebbero realizzare nel sedime aeroportuale, “sino a quando sarà possibile”, in aggiunta alla “bretella con l'Aurelia. Nella loro testa si stanno preparando a creare una città satellite nell'agro romano che loro chiamano “vuoto urbano”.

E invece voi in quel “vuoto” cosa volete fare?

“Un polo agroalimentare diffuso, un'occasione di vera economia e salvaguardia del territorio e un volano per l'economia locale”.

Ok, il resto nel programma allegato. Che ne pensa dei suoi avversari? Partiamo da Montino?

“Lui e chi lo ha preceduto sono il vero problema”.

Baccini?

“Potrebbe andare con Esterino a parlare di nuovo. Visto che gli piacciono i lavori potrebbero andare come i pensionati a controllare le buche”.

De Vecchis? Occhio che al Governo siete alleati...

“Non ha contenuti”.

E Casapound?

“Chi?”

Una domanda personale: ma chi gliel'ha fatto fare a infilarsi in questo caos?

“Le confesso che me lo chiedo tutti i giorni e me lo chiede anche mio marito. La risposta è semplice: la speranza di lasciare un pezzo di mondo meglio di come ce l'hanno lasciato”.

Mi permetta un po' di pepe: lei è stata 5 anni all'opposizione come consigliere comunale, non ha lasciato grandi tracce...

“Mi candido per ripristinare la legalità in questo Comune. Ho fatto decine di accessi agli atti e non me li hanno dati come nel caso delle graduatorie per l'edilizia residenziale. Ho chiesto le carte e alla scadenza di legge hanno risposto che un attacco informatico e un virus avevano bloccato i computer e che quindi le graduatorie erano andate distrutte e quindi le hanno rifatte a mano. Io però li ho fregati perché hanno dimenticato di segnalare il fatto al Garante della privacy e ora hanno una multa da 60 mila euro contro la quale hanno fatto ricorso. Se verranno condannati li citerò per danno erariale”.

Le lasciamo uno spazio autogestito. Dica quello che vuole, sollevando il giornale da ogni responsabilità.

“Sarò breve: ci dipingono come quelli del no, ma siamo quelli dei giusti no: come al porto commerciale. Però siamo soprattutto quelli del sì: allo sviluppo ma sostenibile, al turismo, al sostegno per le ricchezze del territorio, alla sicurezza, al decentramento amministrativo, alla riqualificazione del faro, all'onestà. Per Fiumicino scegliere M5S è #lasceltanecessaria”.

 

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