Roma
Elezioni, il diktat Lgbtqia+ ai partiti: il voto per “Matrimoni e adozioni”
Le associazioni pubblicano la piattaforma politico-sociale: “Educazione sessuale nelle scuole, matrimonio egualitario, adozioni per coppi e e single e condanna
E' un monito ai partiti che profuma di diktat: i voti che le associazioni Lgbtqia+ possono spostare il 25 settembre è legato ad una specie di patto: chi aderisce al manifesto avrà il consenso.
A guidare il “manifesto poltico” della comunità è il Circolo Mario Mieli che spiega senza mezzi termini: “ Pubblicata la piattaforma programmatica delle associazioni LGBTQIA+ rivolta alla politica". E aggiunge qualora ai leader non fosse chiaro: ““Non è più il tempo della timidezza, né dell’indecisione programmatica che strizza l’occhio al pregiudizi - dichiarano le associazioni. Ora ci troviamo qui, al bivio. Per non tornare indietro, come stanno facendo Stati Uniti in materia di aborto e Russia con l’inasprimento della legge ‘anti-lgbt’, serve una proposta chiara, che dia gli stessi diritti a chi non li ha”.
Ed ecco i punti non negoziabili della piattaforma: “Matrimonio egualitario, riconoscimento di figli e figlie alla nascita, adozioni per tutte le coppie e single, accesso alla PMA per coppie di donne e donne single, completamento della legge sui crimini d’odio, educazione sessuale e affettiva nelle scuole, riconoscimento dell’identità di genere, diritti delle persone intersex, condanna delle cosiddette terapie riparative”.
Elezioni, il diktat Lgbtqia+: "50 pride con milioni di persone"
E se non fosse chiaro il “potenziale elettorale”, arriva l'avvertimento: “Anche in Italia - proseguono le associazioni - c’è chi vuole riportare indietro l’orologio della storia, ignorando che la strada dei diritti, in tutta Europa, ormai si pone oltre gli schieramenti politici. Lo dimostrano anche i 50 Pride italiani di quest’anno con milioni di persone nelle strade, che oggi si chiedono chi potrà rappresentarli nel prossimo Parlamento”.
Infine un messaggio diretto ai candidati: “Chi sceglie la strada dei diritti ha inoltre la responsabilità di candidare persone che la sostengano con convinzione, perché troppe leggi negli ultimi 20 anni sono naufragate per mano di chi ha tradito il mandato elettorale”.Le associazioni LGBTQIA+
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