Elezioni Lazio 2018, Parisi: “Il 'molle' Zingaretti non dovrebbe far politica”
Parisi intervistato a Radio Centro Suono Sport: "Il molle Zingaretti non dovrebbe fare politica"
Elezioni Regionali 2018, il candidato del centrodestra unito Stefano Parisi, intervistato da Patrizio J. Macci a Radio Centro Suono Sport, presenta il proprio piano per cambiare il Lazio, che nelle condizioni odierne “non fa onore ai cittadini”.
“Dobbiamo avere un sogno e l'orgoglio di far diventare grande la nostra Regione e la nostra città. Oggi il Lazio e Roma sono una realtà che non fa onore ai nostri cittadini e al nostro Paese. Umilia tutti gli italiani avere una città così mal ridotta e una Regione così devastata”.
Durissimo nei confronti dei propri avversari politici, Parisi si scontra soprattutto con la figura di Nicola Zingaretti, attuale presidente del Lazio e candidato alle urne per il prossimo 4 marzo in quota Pd. Secondo il candidato di centrodestra, Zingaretti non avrebbe avuto il coraggio, in questi anni, di agire senza il consenso preventivo dell'Anac, per paura di sanzioni: “L'autorità anticorruzione deve essere abolita immediatamente. Credo che l'Anac sia un disastro: è nata per combattere la corruzione, invece sta bloccando la pubblica amministrazione. È un mostro giuridico – ha dichiarato Parisi - La corruzione si combatte mettendo gente onesta nei posti chiave e i funzionari devono avere il potere e la responsabilità di decidere”.
Poi l'attacco diretto al suo avversario alle urne: “Zingaretti non prende nemmeno una decisione se non ha sentito prima Cantone. Noi abbiamo 20 anni di strade ferme. La politica si deve assumere le proprie responsabilità. Zingaretti si è candidato? Decida invece di rimanere fermo, non faccia politica se ha paura. I pavidi non possono fare politica. Il “molle” Zingaretti fugge anche al confronto con me”, ha affermato, lanciando al concorrente la sfida di un confronto ai microfoni di Radio Centro Suono Sport.
Altro tema centrale per la campagna elettorale di Parisi è quello dell'immigrazione: “Esiste un enorme problema di sicurezza a Roma e nel Lazio perché esiste un problema di immigrazione non regolata. Gli immigrati irregolari che arrivano inevitabilmente sul nostro territorio poi rimangono per anni a bivaccare nelle nostre strade e nei nostri parchi, prima di poter essere rimandati nel loro Paese. È evidente che tutto questo genera un alto tasso di criminalità”.
Secondo il candidato del centrodestra, il problema potrebbe essere risolto con un'azione di concerto di Regione, Governo e Polizia, organizzando rimpatri celeri per gli irregolari.
Parisi collega il tema del lavoro, a quello del crollo demografico e promette soluzioni a lungo termine: “Dobbiamo fare una politica per i giovani che non guardi solo alle elezioni del 4 marzo, ma alle future generazioni. Nel 2050 altrimenti ci saranno 70 milioni di europei in meno e un miliardo di africani in più. La nostra società rischia di essere disgregata”, ha dichiarato.
Oltre ai vaucher per gli asili nido e a sconti fiscali per le famiglie con figli, Parisi ha in mente un programma per i più giovani che parta dalle università, aperte al mondo del lavoro, e li accompagni fino all'occupazione: “I giovani devono avere opportunità di lavoro e di poter crescere economicamente, altrimenti la voglia di fare figli passa. Bisogna creare la speranza”.
Secondo il centrodestra, un percorso simile può essere portato a compimento solo incentivando le aziende ad assumere, quindi snellendo la burocrazia e abbassando le tasse, che nel Lazio sono le più alte d'Italia.
“Noi abbiamo una grandissima opportunità che è quella del turismo. Tutto è collegato: se l'immagine di Roma è questa, coi rifiuti e gli altri problemi, la città perde terreno in modo drammatico. C'è una rissa continua tra Comune, Regione e Stato. Tutti si sono messi a dimostrare che la Raggi non riesce a governare. Bisogna invece occuparsi di chi ha attività economiche nella nostra Regione. C'è un enorme problema di abusivismo commerciale e i politici stanno a misurare il centimetro di tavolini fuori dagli spazi assegnati. Dobbiamo avere un piano chiaro: le botteghe storiche devono qualificare il nostro territorio”, ha dichiarato ai microfoni di Radio Centro Suono Sport.
Non è mancata poi una nota al vetriolo contro Sergio Pirozzi, che con la sua candidatura ha diviso il centrodestra: “Pirozzi sta facendo oggettivamente un piacere a Zingaretti, fa campagna per lui. Addirittura dice: 'Le persone che stimano Zingaretti lo devono votare'. Io rappresento il centrodestra unito, lui nella misura in cui cerca di indebolire il candidato del centrodestra, rafforza Zingaretti”.
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