Roma

Elezioni Lazio 2018. Udc-Pd: Sbardella contro Ferro nel nome di padre Vittorio

Regionali Lazio: Pietro Sbardella si scontra con Andrea Ferro ai microfoni di Radio Centro Suono Sport

Elezioni Regionali Lazio 2018: il Pd e l'Udc si sfidano ancora una volta alle urne il prossimo 4 marzo. Pietro Sbardella, figlio di Vittorio e con una decennale esperienza in politica, si scontra con le idee di Andrea Ferro, politico di Palazzo ma soprattutto del territorio di Roma e della sua Tivoli.

 

Il confronto è andato in scena alla trasmissione di Patrizio J. Macci “Mettiamoci una croce”, la fascia politica in onda in diretta su Radio Centro Suono Sport.

Ancora sotto indagine - “Stanno indagando su di me per una telefonata di un indagato nella vicenda che portò all'arresto di una decina di dipendenti Asl” - Sbardella si dice tranquillo e sereno, in vista delle nuove elezioni. “Penso si stia avvicinando l'archiviazione, a quello che mi dice il mio avvocato”, ribadisce ai microfoni di Centro Suono Sport. L'unica sua croce sembrano essere alcuni giornali che il candidato a sostegno di Stefano Parisi considera avversi.

Sbardella e Ferro sembrano quasi i rappresentanti viventi di quello che era il bipolarismo della politica fino all'entrata in scena di Beppe Grillo e dei suoi 5 Stelle, ma entrambi ritengono la scena elettorale del passato ormai conclusa.

Avversari alle urne il prossimo 4 marzo, i due la pensano alla stessa maniera per quanto riguarda la legge elettorale al momento in vigore: “Si è arrivati a fare una specie di aborto che chiamano legge elettorale e che salva capra e cavoli, andando bene un po' a tutti”, commenta il figlio di Vittorio Sbardella.

Profondamente radicato al territorio, Ferro sottolinea l'inefficienza del Rosatellum: “La mia contrarietà è nei confronto dell'ultima legge elettorale che introduce le liste bloccate. Se vengo candidato in Veneto dove mi conosce nessuno, posso essere eletto e questo non va bene. Il partito ha fatto una sua scelta e io l'ho votata anche se in dissenso”, ha dichiarato.

E a passo di gambero Ferro sembra intenzionato a spostarsi dal Palazzo per tornare sul territorio da dove però sottolinea, non si è mai allontanato: “Ci sono sempre stato, ora c'è solo un investimento maggiore”.

Una linea differente rispetto a quella di Sbardella, che sembra ragionare sempre in ottica nazionale: “Penso che fare politica oggi sia un sacrificio. Ho iniziato all'università, e per 20 anni non ho aspirato a cariche istituzionali. Ci vuole molto buon senso per trovare soluzioni condivise perché solo condividendo soluzioni si possono approvare le leggi, dare risposte amministrative e organizzare le poche risorse a disposizione, tagliare i tanti sprechi”, sostiene nel breve comizio elettorale a Radio Centro Suono Sport.

La sua ricetta per il lavoro è pienamente in linea con il candidato alla Pisana per il centrodestra Parisi: “Bisogna lavorare su fiscalità e su semplificazione amministrativa. Troppe aziende stanno lasciando la nostra Regione. C'è un problema di servizio nei trasporti e burocrazia che strozza tutti, c'è troppa lentezza nella Regione per approvare un qualunque progetto. Servono sportelli unici per velocizzare le procedure. Siamo ai tetti massimi della tassazione in Italia, Zingaretti ha superato ogni limite”, ha affermato.

La stessa fedeltà al candidato alla poltrona di presidente per la Regione Lazio del proprio schieramento ce l'ha Ferro quando parla di rifiuti: “Il mio modello di riferimento è quello che Zingaretti ha messo in campo prima in provincia e poi in Regione, ossia la raccolta porta a porta. Quando il 100% dei comuni avrà la raccolta differenziata porta a porta, cosa ce ne faremo dei grandi impianti? Nulla. Saranno mostri nel deserto”, ha sottolineato Ferro.

Durissima poi la critica nei confronti dell'amministrazione capitolina per la gestione di Atac. Nonostante Ferro non nomini mai Raggi, sottolinea come il fallimento eventuale di Atac sia “una condizione di gravissima irresponsabilità”. La ricetta del candidato è la stessa usata per Cotral: “Atac e Cotral fino a qualche anno fa stavano nelle stesse condizioni: ora il bilancio di Cotral è in attivo e sono state comprati nuovi pullman blu”