Roma
Elezioni Lazio, la vecchia guardia M5s: “Divisi perché non ci fidiamo del Pd”
Giuliano Pacetti e la corsa del Movimento separato dal Pd: “Dopo il termovalorizzatore di Roma è finita ogni ipotesi di accordo”
Elezioni Lazio, la “vecchia guardia” del Movimento 5 Stelle non ha dubbi: “A dividerci dal Pd è il termovalorizzatore di Roma”. Lo dice senza mezzi termini a poche ore dal voto Giuliano Pacetti, ex capogruppo del Movimento con Virginia Raggi e ora alla prova delle Regionali.
E oltre al Termovalorizzaore di Roma, c'è altro: “il candidato D'Amato imposto da Calenda”.
Pacetti, dopo una pausa, lei torna a misurarsi con le urne. Perché dovrebbero votarla?
“Dopo 5 anni in Campidoglio mi sento pronto per andare in Regione. Abbiamo fatto un grandissimo lavoro e ora una nuova sfida con Donatella Bianchi, una civica competente e legata i temi ambientali e ai nostri principi”.
Perché non votare Alessio D'Amato?
“Ci sarebbero tantissimi motivi, uno per tuti il Termovalorizzatore che non è utile a questa città. Noi siamo per un altro ciclo dei rifiuti; pensiamo che sia necessario fare tanti piccoli impianti; pensiamo che il riuso e riciclo sia il futuro a cui dobbiamo tendere”.
Perché non votare Francesco Rocca, centrodestra?
“E' qualcosa di completamente diverso, rispetto ai nostri valori. Noi siamo per i diritti, per tanti teni sociali ai quali la destra non è mai stata vicina come lo siamo noi”.
Il termovalorizzatore sarà così il discrimine?
“Lo è stato per andare insieme alla sinistra. Nel momento in cui il Pd si va a rimangiare tante parole e va a commissariare la costrizione del Termovalorizzatore, non ci possiamo più fidare di loro”.
Ma col Pd avete governato il Lazio, d'amore e d'accordo sino a ieri: non è un'anomalia?
“Il Pd ha deciso di farsi imporre il candidato da Calenda. Il terzo partito e il quinto partito decide per il terzo partito il candidato e volevano imporlo a noi che siamo il secondo partito in Italia”.