Elezioni Lazio, Pirozzi in attacco dribbla il centrodestra. “Avanti da solo”
“Sfrutterei la visibilità avuta del terremoto? Dovremmo dire la stessa cosa di Zingaretti e Lombardi”
Sergio Pirozzi avanti tutta, da solo e anche se il centrodestra presenterà un altro candidato alla presidenza della Regione Lazio. Con il suo “Scarpone” anticipa i tempi e diventa ufficialmente il terzo candidato governatore insieme a Nicola Zingaretti e Roberta Lombardi.
Il motivo per cui è naufragato, almeno per adesso, l'accordo con le diverse anime del centrodestra non è dato di sapere, quel che è certo che il “sindaco del terremoto” si auto candida a guidare il Lazio. E a chi gli fa notare che qualcuno ritiene che lui stia sfruttando la visibilità avuta dopo il sisma di Amatrice, risponde: "Io sfrutterei la visibilità avuta con il terremoto? Dovremmo dire la stessa cosa di Zingaretti che ha sfruttato la visibilità avuta alla Provincia e di Lombardi che ha sfruttato il fattore mediatico di stare in Parlamento. Io ho una storia di 22 anni sul territorio, metterci la faccia può servire ad aiutare chi e' rimasto indietro, abbiamo zone dell'Italia e del Lazio terremotate da 30 anni".
Spiega Pirozzi: “Perché mi candido? non per bramosia di potere, non per fare gli interessi di qualcuno ma perché penso sia giusto ridare voce ai territori, ai sindaci, al mondo del volontariato, dei professionisti che hanno lasciato nella loro vita un'impronta".
Il tour delle periferie
La campagna elettorale parte con il tour delle periferie: "Dalla prossima settimana andremo in giro per ascoltare le storie, penso bisogna ripartire da 100/150 famiglie che ci raccontano le loro esperienze. Coloro che dovranno fare parte della mia squadra ogni mese lasceranno 1.000 euro, faremo un fondo e lo daremo alle associazioni, che di fatto sul territorio si sono sostituite al lavoro che una volta facevano i partiti". "Mentre c'e' chi fa delle tattiche - ha aggiunto - noi andiamo ad ascoltare le periferie, quei territori che negli ultimi 30 anni sono stati terremotati. Poi il mio numero e' sempre a disposizione. Sono un uomo di pace - ha aggiunto- non voglio che si litighi per Sergio Pirozzi".
Il tira e molla con il centrodestra
"Nel mio logo c'e' l'orma di uno scarpone che va avanti a destra, andrò avanti comunque", ha detto il sindaco di Amatrice rispondendo a chi gli chiedeva se andrà avanti con la sia corsa anche nel caso della presenza di un candidato del centrodestra. Mentre sulla possibilità che la sua candidatura possa essere accusata, in caso di mancata vittoria del centrodestra, di avere distolto voti, Pirozzi replica: "Se sarò accusato di non aver fatto squadra? Sono preparato a tutto. Ma dico anche perché non condividere un obiettivo che dice: diamo spazio a chi non ha cambiali, ha sempre lavorato per gli altri, si vuole rivolgere alle persone che non votano più. Se fanno altre scelte vuol dire che hanno obiettivi diversi dai nostri e se ne prenderanno la responsabilità”.
E ancora: "Le Primarie? Potevano farle prima, non e' un problema mio.? Io sono un mister, il mister fa squadra ma serve un linguaggio comune. Se ci sono persone di 'alta levatura', e sono messe li per interessi particolari per me non sono di alta levatura. Ho fatto l'amministratore pubblico, prima il vicesindaco per 180 mila lire, poi il consigliere provinciale per zero euro, il sindaco per 660 euro netti, il presidente della Comunità montana per zero euro, il presidente dei Comuni dimenticati d'Italia per zero euro. Queste sono persone di 'alta levatura'. Se uno usa la politica come trampolino, per me non e' di alta levatura. Se trovano persone a contatto con la gente io sono qui".