Roma
Elezioni, non solo Europee: nel Lazio al voto in 478mila per le Amministrative
Sono 477.781 gli elettori chiamati alle urne in 591 sezioni elettorali distribuite nei 142 Comuni al voto nel Lazio, sabato 8 e domenica 9 giugno
Sono 477.781 gli elettori chiamati alle urne in 591 sezioni elettorali distribuite nei 142 Comuni al voto nel Lazio, sabato 8 e domenica 9 giugno. Una tornata importante che vedrà piccoli centri e grandi cittadine alle urne.
Un test politico importante che inizierà a dare risposte concrete alle varie coalizioni: il Lazio, infatti, è una delle roccaforti di voti di Fratelli d'Italia che tenterà di portare a casa più sindaci possibile.
Da Civitavecchia a Collegiove
Il Comune più grande al voto è Civitavecchia con 43.632 elettori, anche se per popolazione (51.880 abitanti) non supera Tivoli che conta 55.176 residenti e si ferma a 43.574 aventi diritto al voto.Il Comune più piccolo al voto, invece, è Collegiove in provincia di Rieti dove vota quasi tutta la popolazione: dei 130 abitanti sono 121 quelli chiamati alle urne, sono quini esclusi soltanto 9 minorenni.
I grandi comuni
Civitavecchia e Tivoli, insieme a Monterotondo (31.954 elettori) e Palestrina (17.503 elettori), tutti in provincia di Roma, sono quattro dei 7 grandi Comuni al voto nel Lazio e per cui sarà previsto quindi un turno di ballottaggio, a meno che non sia eletto - con il 50 per cento più uno - uno dei candidati al primo turno.Roma con 30 Comuni al voto si conferma la provincia con il maggior numero di elettori anche a questa tornata amministrativa: sono 205.846 i cittadini chiamati alle urne nel prossimo fine settimana.
Il voto ai raggi X
Nel Lazio sono 7 i Comuni con oltre 15 mila residenti per cui è previsto il ballottaggio, a meno che un candidato non ottenga la maggioranza assoluta al primo turno. Quattro di questi si trovano in provincia di Roma: Tivoli, Civitavecchia, Monterotondo, Palestrina. I sindaci uscenti sono: il civico Giuseppe Proietti a Tivoli; Ernesto Tedesco del centrodestra a Civitavecchia; Riccardo Varone del centrosinistra a Monterotondo. A Palestrina, invece, il Comune è commissariato da marzo scorso dopo la sfiducia al sindaco di centrodestra Mario Moretti votata in consiglio dalla sua maggioranza.
I grandi comuni nelle altre province
Sono due le grandi città al voto invece in provincia di Frosinone: Cassino e Veroli. A Cassino il sindaco uscente di centrosinistra è Enzo Salera. A Veroli il sindaco uscente, Simone Cretaro, è espressione del centrosinistra. Infine l'ultimo grande Comune al voto è Tarquinia in provincia di Viterbo a oggi è governata dal sindaco di centrodestra, Alessandro Giulivi. Allargando lo sguardo a tutti i 142 Comuni al voto a giugno nel Lazio, la maggior parte delle città al voto, ben 45, si trova in provincia di Rieti. Segue la provincia di Frosinone dove si vota in 36 Comuni e subito dietro arriva Roma con 30 città alle urne. Sono 25 i Comuni al voto in provincia di Viterbo e soltanto 6 quelli in provincia di Latina.
Qui Frosinone e Viterbo
Segue la provincia di Frosinone, conta in tutto 135.602 elettori nei 36 Comuni al voto. Sono due le città grandi del frusinate: Veroli che fa 17.881 aventi diritto e Cassino con 31.130 elettori. Sono invece 64.583 i residenti che andranno alle urne nei 25 Comuni della provincia di Viterbo, soltanto una città Tarquinia ha un numero di abitanti superiore ai 15 mila (16.075 residenti) e conta 13.741 aventi diritto al voto e quindi potrebbe andare al secondo turno.
Qui Rieti e Latina
In provincia di Rieti sono 50.971 gli elettori alle nei 45 Comuni al voto. In provincia di Latina, nei 6 Comuni al voto, sono chiamati alle urne 20.779 elettori.
Le curiosità
Scorrendo tra i vari candidati c'è Rocca Priora, dove a contendere lo scranno del sindaco c'è una Lista Civica (Coraggio Rocca Priora) che vede al comando due donne: la candidata sindaco Anna Gentili e l'eventuale futura vice Chiara Varese. La "lista rosa" ha chiamato a raccolta un gruppo di professionisti e profondi conoscitori del terrotorio del paese più alto dei Castelli Romani. Scontro caldo anche a Palestrina dove la campagna elettorale, dopo il commissariamento, è stata a dir poco infuocata. Nell'area est spicca la battaglia per Tivoli e Monterotondo.