Roma
Elezioni Roma 2021: Amedeo Ciaccheri: “15 esperti per curare la città malata”
Il presidente dell'VIII Municipio Ciaccheri apre la campagna elettorale per la sinistra. "Prima il programma poi i nomi dei candidati"
di Fabio Carosi
Elezioni Roma 2021: la sinistra romana cala l'asso. Sarà Amedeo Ciaccheri, 31 anni, presidente del Municipio Roma VIII a presentare la prossima settimana il primo cantiere elettorale, un comitato scientifico composto da 15 esperti, tra docenti e manager, che faranno un'analisi delle criticità di Roma e metteranno nero su bianco la “cura”.
“Liberiamo Roma è il nostro slogan – spiega ad affaritaliani.it Amedeo Ciaccheri - ma dovremmo dire Ricostruiamo Roma, perché la situazione in cui versa la nostra città è davvero drammatica”.
E questo è il programma, ma secondo lei la prima cosa dovrebbe fare il prossimo sindaco come primo atto?
“Un'altra consiliatura così la città non la regge, perciò bisogna cambiare rotta: chi arriverà dovrà mettersi pancia a terra e ricominciare quartiere per quartiere a conoscere, capire studiare e soprattutto ricostruire il rapporto di fiducia la l'amministrazione e i cittadini. Ad oggi il sindaco è più presente sui social che sulla città”.
Senta Ciaccheri, il suo è un nome ricorrente come candidato, poi lei ci aggiunge un Comitato Scientifico per quello che diventerà probabilmente un programma... Non è che ha aperto la sua campagna elettorale?
“Giornali e amici hanno più volte fatto il mio nome. Spero che sia un apprezzamento per il mio lavoro. L'VIII Municipio non è un'isola felice ma qui siamo partiti dai bisogni dei cittadini e abbiamo raggiunto dei risultati. Dunque questa mia esperienza ora la metto a disposizione, voglio costruire il progetto per ricucire questa città”.
Dunque si candida ufficialmente?
“Sì mi candido ufficialmente a lavorare per Roma. Anzi, già stiamo lavorando per ricostruire un progetto. Su questo lavoro voglio coinvolgere tutti i presidenti di Municipio perché la soluzione per Roma non è solo politica: è soprattutto civica”.
Facciamo così: le non si candida ufficialmente ma prepara il programma per Roma e chiede a chi amministra di contribuire. Poi deciderà se candidarsi. Le piace come formula? Aggiungerei anche: visto che il Pd ha già espresso con Marino un sindaco, è ora che la sinistra romana che amministra giochi la sua carta. Giusto?
“La prima parte è un percorso corretto; la seconda è una strada ipotizzabile. Ma voi giornalisti siete sempre alla ricerca di nomi, noi che amministriamo invece cerchiamo prima soluzioni ai problemi, poi le persone giuste per lavorare”.
Prova del nove per chi studia da sindaco. Parliamo di rifiuti: termovalorizzatore sì o no e discarica si o no. E se si dove?
“Il dibattito sul termovalorizzatore è un bluff perché sposta il problema come minimo di due anni. Roma ha bisogno di una soluzione a breve termine. Anzi, immediata. Intanto bisogna invertire il trend della raccolta differenziata, ridurre il porta a porta spinto nei quartieri a bassa densità e dove le distanze diventano un costo insostenibile. Quindi assumere all'Ama, riorganizzare l'intera raccolta e trovare infine un sito per lo stoccaggio temporaneo nell'area metropolitana di Roma facendo un patto con i cittadini. Su Monte Carnevale la Raggi ha sbagliato perché la valle Galeria ha già dato. C'è un documento sui siti? Bene, allora usiamolo. Ma no a soluzioni come Valle Galeria e Falcognana”.
Calenda potrebbe essere un avversario nella corsa?
“Se corsa sarà bisognerebbe chiederlo a lui. Mi pare che smentisca ogni giorno. Però prima il programma poi i nomi”.
La nuova destra romana di Meloni e Salvini le fa paura?
“Hanno una grande spinta di consenso internazionale ma un grande deficit di persone per amministrare. Mi fa paura il ritorno di quello che Roma ha già visto”.