Roma

Elezioni Roma 2021, primarie e civismo: la ricetta vincente della Sinistra

Roma ha bisogno di civismo e movimenti, del loro protagonismo, non di loro rinunce e deleghe. L'opinione di Andrea Catarci

di Andrea Catarci *

Qualche pezzo del civismo cittadino esprime dubbi sulle primarie e sostanzialmente si accoda al Pd che non vuole farle. Spiegano che sarebbero solo operazioni di "posizionamento" e non - anche - confronto sugli indirizzi generali di governo.

È una strana equazione quella tra primarie e posizionamenti, se non altro perché rinunciare alle prime non solo non cancella i secondi ma più probabilmente li relega nelle stanze private di segreterie e riunioni.

Spiegano che bisognerebbe discutere prima di temi e contenuti e solo dopo di nomi, come se essi siano in sé elementi credibili a prescindere dalle biografie di chi li propone, come se mancassero anni alla prova delle urne e non mesi, da destinare in parte alla dimensione della contesa elettorale pura e semplice fatta più di propaganda che di sostanziali elaborazioni.

Il fatto veramente poco discutibile è che un'alternativa alle primarie, più democratica e partecipativa, oggettivamente non si vede. Bloccarle per limitarsi a indicare e approfondire qualche questione specifica sa di delega alla sfera della politica, oggi rigorosamente con l'iniziale minuscola.

Come #LiberareRoma è da tempo che stiamo lavorando per rompere l'inerzia generale e mobilitare il quadro dello schieramento democratico, tanto sul fronte della discussione e dell'accumulo di competenze che su quello della visibilità e della responsabilità di figure radicate e riconosciute nei contesti cittadini e municipali, a partire da Amedeo Ciaccheri.

Ciò nella convinzione che Roma non meriti l'impoverimento, la mediocrità e il pressappochismo dell'oggi, che abbia le risorse per fronteggiare le emergenze e per riguadagnare una visione di futuro, che dopo centocinquanta anni possa ritrovare le ragioni e l'orgoglio di essere Capitale, che sia in grado di adeguare/razionalizzare la deficitaria macchina politico-istituzionale per giocare al meglio le sfide enormi che ha davanti: prime tra tutte quella di rinnovare struttura produttiva e dinamica occupazionale, di sostenere redditi e nuova imprenditoria in asset di sviluppo strategico, di ridurre le disuguaglianze esplosive tra persone e territori urbani.

Le forze civiche e di movimento possono essere elementi determinanti di un nuovo corso, mettendo insieme le soggettività e puntando su generosità, passione e sapere sociale. Non perdano l'occasione di esserlo davvero.

* Andrea Catarci, coordinatore del Comitato scientifico di Liberare Roma