Roma

Elezioni Roma, Calenda “ricatta” Zingaretti: “Sì alle Primarie ma senza M5S”

La baby di Azione Flavia De Gregorio brucia l'assemblea web della sinistra coordinata dal Pd Andrea Casu: “Uno schiaffo”

Carlo Calenda apre al Pd: “Azione dice sì alle Primarie ma a condizione che non ci sia nessun accordo con il Movimento Cinque Stelle”. Il via libera alle pre-elezioni per Roma 2021 riaccende le speranze per la sinistra di trovare un minimo di unità, forse figlia della paura da sondaggio che incute da destra con la candidatura ipotizzata da Silvio Berlusconi di Guido Bertolaso sindaco di Roma.

L'ipotesi che Carlo Calenda possa passare per le forche caudine delle primarie volute da Zingaretti, arriva dalla Baby Calenda, Flavia De Gregorio, che ha aperto il webinar infinito, in versione effluvio di chiacchiere, con l'annuncio di una disponibilità a “negoziare” di Calenda. Ma a metà della discussione “il finto idillio” si rompe con una dichiarazione della De Gregorio alle agenzie di stampa che rompe la tregua e riporta il tavolo all'origine: Calenda da una parte, tutti gli altri dalla parte opposta. Una specie di tradimento in diretta digitale che lascia il segretario romano del Pd, Andrea Casu, gelato e deluso, quasi tradito dall'accordo iniziale che prevedeva la consegna del silenzio sino alla fine della riunione.

La De Gregorio in versione “avatar” parla molto più chiaramente che alla riunione della sinistra: “Noi riteniamo che fare le primarie a marzo-aprile sia un errore perché occorre iniziare immediatamente la campagna elettorale, non chiudiamo tuttavia la porta a questa opzione. Valuteremo quando ci saranno elementi concreti. Ma il Pd deve chiarire una volta per tutte che il periodo che ci separa dalle primarie non sarà usato per fare un accordo con i Cinquestelle”.

Se non fosse chiaro che si tratta di una porta in faccia a Zingaretti, la De Gregorio aggiunge: “Ancora oggi i rappresentati di Art.1 al tavolo di coalizione hanno detto di voler cercare a tutti i costi un accordo con i 5S. E le dichiarazioni di Orlando sembrerebbero suggerire intenzioni analoghe da parte del Pd, nonostante la disastrosa prova di governo dei grillini a Roma. Fino a che questo punto fondamentale non verrà chiarito non esiste una coalizione e dunque la possibilità di definire tramite primarie il candidato sindaco della stessa. Non siamo disponibili, e lo diciamo da subito, a pantomime come le primarie on line in stile Rousseau”.

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